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giovedì, Aprile 25, 2024
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«Ti vuole zio Michele», la telefonata che incastrò Zagaria: il racconto del super poliziotto Pisani

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Sono tante le congruenze tra la realtà e la fiction “Sotto Copertura” andata in onda su Raiuno e campione di ascolti per la tv di Stato. La serie Tv, dopo aver raccontato la cattura di Iovine ad opera della squadra mobile di Napoli, è passata alla trasposizione cinematografica dell’arresto di Michele Zagaria. Molte delle vicende narrate nella fiction sono la reale ricostruzione di quanto raccontato da Vittorio Pisani, il capo della squadra Mobile, durante il processo al clan dei Casalesi, come una telefonata intercettata alla figlia di Inquieto: “Vi fu una conversazione – ha raccontato Pisani- poco prima di decidere quell’intervento, che io diedi una mia interpretazione, poi a volte in ufficio se ne davano, ognuno…, avevamo l’abitudine di lavorare di squadra, quindi ognuno dava un’interpretazione alle telefonate, a un certo punto ad esempio, poco prima della cattura, un paio di mesi, vi fu uno squillo all’interno…, la figlia di Inquieto parlava a telefono con il cellulare, vi fu uno squillo all’interno che era il citofono, lei risponde al citofono e dice al padre: ti vuole zio Michele, noi lo sentiamo in sottofondo.

Combinazione dalla telecamera è anche arrivata una macchina nel vicolo, il cui intestatario, se ricordo bene, era anche uno che si chiamava Michele, io però ero convinto in quella circostanza che il Michele a cui faceva riferimento la figlia fosse Zagaria Michele, perché successivamente a questa cosa la ragazza si rende conto per telefono di quello che aveva detto e cambia completamente il tono della voce, stava parlando con un’amica, inizia a preoccuparsi, cioè inizia a rallentare la sua conversazione telefonica quasi meditando sull’errore che aveva fatto pronunciando quel nome in viva voce per telefono, questa ad esempio è una delle circostanze che io ricordo. Poi, ad esempio -ha continuato – posso dire che dopo il prelievo dell’immondizia loro si accorsero dalle telecamere che la notte noi eravamo andati alle due di notte a prelevare l’immondizia, questo già era un segnale da un certo punto di vista positiva, perché in una famiglia normale alle due di notte generalmente si dorme, non si guardano le telecamere del vicolo dove uno va a depositare l’immondizia, invece si erano accorti del prelevamento fatto da noi avevamo fatto alle due – le tre di notte dell’immondizia, tant’è che loro fermano una pattuglia della Squadra Mobile di Napoli con personale dello Sco, chiedendogli proprio appositamente se era una pattuglia che lavorava con me, se faceva parte della Squadra di Pisani chiedendogli un appuntamento, chiedendomi un appuntamento, questo era l’inizio dell’estate del 2010″.

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