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giovedì, Aprile 25, 2024
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FOTO. Smaltimento ecoballe, il progetto dell’impianto a Giugliano: dubbi su caratteristiche, luogo e procedure

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Da ieri sono pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Giugliano tutti gli atti relativi all’impianto proposto dalla Regione per smaltire le ecoballe.
La relazione descrive l’ipotesi di progetto preliminare per la realizzazione di un impianto di trattamento dei
rifiuti che dovrà sorgere presso l’ex centrale Enel, in località Ponte
Riccio a Giugliano così come deciso dalla giunta regionale guidata dal Governatore De Luca.
Fallito il tentativo della spedizione all’estero delle balle stoccate in tutta la Campania (operazione troppo dispendiosa a sia livello economico che come tempistica, ndr) è stato elaborato un nuovo piano che prevede la realizzazione di un impianto le cui caratteristiche non sono state ancora rese note.
“Non essendo economicamente e
tecnicamente perseguibile un unico intervento di smaltimento di questi rifiuti, le linee di indirizzo indicano di
prevedere interventi di recupero energetico in impianti di trattamento termico sul territorio nazionale o
comunitario, nel rispetto della normativa vigente, per parte dei rifiuti stoccati, nonché il potenziamento e la
riqualificazione degli impianti STIR di Caivano, Giugliano e Tufino, al fine di garantire il simultaneo
trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati residuali prodotti nell’ambito del ciclo ordinario e di parte dei
rifiuti stoccati in balle”, c’è scritto nel premilinare. Tradotto dal burocratese, significa che ci sarà un ammodernamento ed ampliamento dello Stir e la realizzazione di un impianto a trattamento termico.
Nel Piano Straordinario di interventi è riportato che la quantità complessiva in peso di rifiuti stoccati in balle
da gestire è pari a circa 5.300.000 tonnellate. È stato previsto il conferimento ad impianti di
recupero/smaltimento fuori regione di un quantitativo pari a circa 1.000.000 di tonnellate.

I TEMPI PREVISTI

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Al fine di
rimuovere, non oltre il 2019, la quantità residuale di circa 4.300.000 tonnellate, stoccata per oltre l’80%
presso i siti di Caivano, Giugliano e Villa Literno, il Piano, aggiornato a luglio 2016, prevede
l’implementazione di due filiere di trattamento:
• la prima volta al recupero di materia in due impianti, per una potenzialità complessiva di trattamento di
oltre 1.600.000 tonnellate;
• la seconda atta alla produzione di CSS in due impianti, da realizzarsi, rispettivamente, nell’area dello STIR
di Caivano ed in un’area da identificare nelle zone limitrofe ai siti di stoccaggio principali, per una
potenzialità complessiva di circa 2.000.000 di tonnellate.

Il combustibile solido secondario (CSS) è un tipo di combustibile derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani non pericolosi e speciali non pericolosi

La realizzazione dell’impianto presso la ex centrale ENEL è
finalizzata al trattamento di una parte dei rifiuti in balle per il recupero di materia.
Il progetto, in particolare, prevede la realizzazione di quattro linee di trattamento per un totale di 400.000
t/anno di rifiuti precompressi ed imballati, attualmente stoccati in appositi siti dislocati nel territorio
regionale, per un totale stimato in 1.600.000 di tonnellate.
Tali linee saranno collocate all’interno di un
capannone da realizzare nell’area oggetto di intervento.

IL TIPO DI IMPIANTO

“si compone di due linee di selezione del rifiuto, da installare all’interno di un nuovo edificio da
realizzare”. Secondo la Regione tale configurazione impiantistica consentirebbe di recuperare
una percentuale di almeno il 25-30% del rifiuto in ingresso. Inoltre verrà impostata una linea che porti ad
evitare la creazione di notevoli scarti da avviare a smaltimento, mediante l’installazione di macchine che consentono di ottenere frazioni di rifiuto da materiale non recuperabile che si possono valorizzare
energeticamente.

Ciascuna delle 4 linee di trattamento previste, avrebbe una capacità nominale di trattamento di 27 t/h, per una
capacità nominale complessiva di 54 t/h.
In definitiva, dal ciclo produttivo saranno recuperate le plastiche presenti nel rifiuto, nonché i metalli ferrosi,
metalli non ferrosi ed altri materiali recuperabili. Saranno invece avviati a smaltimento/recupero gli inerti ed
a recupero energetico le altre frazioni da avviare negli impianti di termovalorizzazione o all’industria del
cemento.

Per il conferimento al recupero energetico negli impianti di termovalorizzazione, si prevede la produzione di
CSS con una pezzatura di 80 mm. Quando destinato prevalentemente all’industria del cemento, la pezzatura
da ottenere sarà minore, di 25 mm. Il codice CER del prodotto in uscita sarà 19 10 10 – rifiuti combustibili. Per
il campionamento e la caratterizzazione del CSS si implementeranno le procedure descritte nelle norme
tecniche UNI EN 15358 e 15359.

IL TRASPORTO

Le balle saranno trasportate con automezzi

pesanti in grado di trasportare fino a 20 balle, corrispondenti a circa 25 tonnellare per ogni viaggio.
Il processo prevede la triturazione “per l’omogeneizzazione del materiale e di riduzione della pezzatura al fine di migliorare l’efficienza
delle successive fasi di separazione e selezione dei materiali” poi la deferrizzazione
che consente la separazione di materiali metallici ferrosi, che saranno recuperati, dal resto dei
rifiuti; la vagliatura che consente di selezionare le
frazioni del rifiuto a seconda della loro dimensione, poi c’è la separazione dei metalli non ferrosi
a valle della vagliatura, su ciascuna linea di trattamento, si prevede un’ulteriore fase di separazione dei
metalli non ferrosi;

si prevede, su ciascuna linea di trattamento, una fase di separazione aeraulica che consentirà di dividere la
frazione pesante da quella leggera e la separazione balistica che si basa sul principio di separazione dei materiali in funzione delle proprietà fisiche e
della forma del materiale stesso.
Previsto anche il lavaggio dei rifiuti che saranno sottoposto ai lettori ottici
con la tecnologia del raggi infrarossi per rilevare automaticamente tipologia e
caratteristiche fisiche il materiale in transito.
Per le frazioni di rifiuto precedentemente individuate da avviare a CSS, è previsto un trituratore raffinatore.

LE RICHIESTE DELL’AMMINISTRAZIONE

Nel corso della conferenza dei servizi tenuta lo scorso 4 dicembre l’Amministrazione comunale di Giugliano ha espresso parere favorevole in linea di massima sugli atti di competenza e relativi alla realizzazione dí un impianto per il trattamento dei rifiuti in balle finalizzato al recupero di materia e la produzione di CSS, localizzato presso l’area dell’ex centrale turbogas Enel di Giugliano, evidenziando però che esprimerà
un parere definitivo solo all’esito della progettazione definitiva ed a patto che siano respettate determinate condizioni:
• Il no all’ipotesi che venga realizzato alcun tipo di recuperolvalorizzazione termica sul territorio comunale;
• Il no ad ogni tipo di smaltimento con impianti “finali” (discariche ed altro) sul territorio comunale;
• L’impianto dovrà trattare le sole ecoballe presenti sul territorio comunale; • Congruo ristoro ambientale ed economico per la città di Giugliano;
• Interventi sulla viabilità dell’area che ospiterà il nuovo impianto;
• Trasferimento all’amministrazione cittadina dell’impianto nella piena funzionalità al termine del trattamento delle ecoballe per gli usi che la città vorrà farne;
• Impegno concreto per le bonifiche delle aree inquinate da parte della Regione Campania con finanziamenti all’uopo dedicati;
• Trasferimento al Comune delle risorse per dare avvio ad un concorso internazionale di idee per definire il futuro delle aree oggi occupate dalle piazzole di stoccaggio delle ecoballe;
• Definizione di un idoneo sistema di monitoraggio e comunicazione ambientale come da precedenti richieste del Comune;
• Definizione di un Accordo di Programma Quadro con l’individuazione di risorse e progettualità per il recupero ambientale e la ridestinazione dell’area ricornpresa tra la zona ASI di Ponte Riccio, il MOG e Taverna del Re che ingloba le più grandi criticità ambientali: discariche, stoccaggi di ecoballe, terreni contaminati, pozzi inquinati ecc.
• I rappresentanti della Cina Metropolitana: “si riservano di acquisire la documentazione al fine di sottoporla alle osservazioni dei competenti uffici che verranno trasferite alla Struttura di Missione nei prossimi giorni”.

LE PERPLESSITA’

Ad una prima lettura questo progetto solleva tanti dubbi
Innanzitutto l’allocazione: perchè prevedere sempre a Giugliano, in una zona già degradata e colpita da un carico ambientale enorme a ridosso della zona Asi, un altro impianto di rifiuti?
Come si fa a parlare di recupero della zona in disuso dell’ex centrale Enel attraverso la realizzazione di un impianto che andrà ad ospitare altra spazzatura?
Sono stati calcolati i costi per il trasporto delle balle? Quest’operazione non poteva essere effettuata in loco direttamente nei vari siti evitando che le stesse vengano caricate e trasportate?
Perchè da una parte si prevede che arrivino anche a Giugliano le ecoballe di tutta la Campania e dall’altra l’Amministrazione ha posto come condizione lo smaltimento solo delle ecoballe presenti sul territorio di Giugliano? Chi sarà l’addetto a controllare la provenienza delle ecoballe?
Cosa s’intende per impianto termico? Dove andrà a finire il materiale non recuperabile?
Tanti interrogativi a cui andranno ad aggiungere sicuramente altri nei prossimi giorni.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL PROGETTO

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