E’ stata aperta un’inchiesta sulla morte di Antonio Nazzaro, l’operaio 60enne deceduto l’altro giorno nel porto di Napoli.
Antonio si trovava all’interno dell’area portuale partenopea per svolgere il suo lavoro. Stando alle prime ricostruzioni dell’accaduto, sarebbe stato travolto da una gru durante le operazioni di scarico di una nave ormeggiata nelle vicinanze.
A nulla sarebbero serviti i tentativi di soccorso: Antonio non ce l’ha fatta, è deceduto per le gravi lesioni riportate durante l’incidente. Sul posto anche le forze dell’ordine che dovranno ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. Intanto la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta mentre la salma della vittima è stata posta sotto sequestro.
Morto sul lavoro al porto: “Dichiarato lo stato d’agitazione”
Il Segretario Generale UGL Francesco Paolo Capone unitamente al Segretario della UGL di Napoli, Gaetano Panico, dichiarano: siamo costretti a prendere atto che continua la scia di sangue – ancora morti sul lavoro – un incidente sul lavoro nel porto di Napoli. Un lavoratore della Magazzini Generali Spa, Antonio Nazzaro, 60 anni, è morto all’interno del porto commerciale travolto da un mezzo meccanico. In attesa di conoscere le esatte dinamiche dell’incidente, dobbiamo ribadire che spesso le cause della morte dei lavoratori sono da riportarsi, oltre che alle omissioni circa i sistemi di sicurezza e prevenzione, a turni di lavoro stressanti imposti dalle aziende ossessionate dalla cosiddetta produttività che mira ad aumentare i ritmi di lavoro fino alla soglia della incapienza. È fondamentale che vengano prese tutte le iniziative atte ad evitare simili incidenti in futuro, si devono potenziare i controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro, organo preposto sulla regolarità del rispetto delle norme di sicurezza e nel contempo si devono obbligare le aziende a rivedere ritmi di lavoro, rendendoli più idonei alle potenzialità dei lavoratori ed a implementare percorsi di formazione con verifica finale delle competenze. I suddetti segretari sottolineano, con forza, la necessità di dare immediato corso agli adeguamenti degli organici dei servizi ispettivi, al fine di monitorare in tempi stretti le situazioni di emergenza presenti in moltissimi comparti produttivi. Altresì ritengono indispensabile la diffusione della formazione sulla prevenzione incidenti, a partire addirittura dalla scuola dell’obbligo e ai datori di lavoro. Inoltre La UGL Mare e Porti che rappresenta il comparto, ha già dichiarato lo stato di agitazione, sollecitando un urgente incontro con l’Autorità Portuale di Napoli per affrontare il delicatissimo problema della sicurezza sul lavoro.