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Indulto, in Campania il record dei recidivi

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C’è il caso del pusher di vico Lammatari arrestato due ore dopo l’indulto, poi c’è Domenico D’Andrea – il Pippotto di fama nazionale – che avrebbe ucciso l’edicolante Salvatore Buglione durante una tentata rapina, e Vincenzo Avolio, che ottenuta clemenza manda i suoi killer a compiere una vendetta datata dieci anni, culminata nel delitto di Modestino Bosco a Secondigliano. Sono le tante facce dei recidivi in Campania, quelli che sono tornati in cella dopo aver ottenuto clemenza, dopo aver festeggiato la scarcerazione grazie all’indulto: su 2893 liberati, 445 sono stati riacciuffati. Sono i recidivi campani, un fenomeno che dà alla regione il record di arresti di gente scarcerata grazie al provvedimento deciso a Montecitorio. Sei mesi dopo il discusso provvedimento del ministro Clemente Mastella – votato a larghissima maggioranza dal Parlamento – i dati assegnano la maglia nera in Campania. Il tasso di «recidiva» nostrano – si legge in una nota di via Arenula – si staglia sul 15,38 per cento (445 rientrati in carcere in sei mesi) di indultati ed è seguito dalla Liguria (14,72 per cento) e dalla Toscana (14,26 per cento). Diversi invece i numeri degli scarcerati grazie all’indulto suddivisi per regione. Il numero maggiore di «graziati» ha riguardato la Lombardia (3665 soggetti), la Campania (2893), la Sicilia (2664), e il Piemonte (2263). Il numero più esiguo di scarcerati era stato in Valle d’Aosta (150). Il Molise resta invece il territorio meno colpito dal fenomeno dei recidivi. Territorio a scarsa incidenza di criminalità. La regione che ha dato i natali al ministro Mastella è dunque anche quella che offre maggiore preoccupazione allo stesso guardasigilli. Una circostanza non occasionale – si legge in una nota di via Arenula – che viene ricondotta alla recrudescenza criminale che ha scandito gli ultimi sei mesi dell’anno, gli stessi scanditi dalle liberazioni di massa. Nel corso dell’ultimo semestre del 2006, infatti, è stata registrata in città e in provincia un’impennata di omicidi, con numeri da emergenza nazionale. Il 2006 si è poi concluso con novantasei omicidi, un numero che evidenzia lo stato di allarme nel distretto. Alcuni delitti, come più volte ha sottolineato il procuratore aggiunto Franco Roberti a capo della Dda di Napoli, hanno visto coinvolti personaggi recentemente scarcerati grazie al dispositivo di clemenza. Non è un caso, infatti, che nell’area metropolitana napoletana, a partire dallo scorso ottobre, è stato calato il cosiddetto «piano Amato», con l’innesto di centinaia di divise in più. Un piano che ha inevitabilmente fatto impennare anche le stime degli arresti, facendo schizzare al primo posto la Regione in materia di recidivi. Possibile anche un’analisi dei reati consumati dai recidivi: chi torna a delinquere commette innanzitutto reati contro il patrimonio (46,38%), o viola la legge «Fini-Giovanardi» sulla droga (14,48%). Tra i recidivi rientrati in carcere ci sono i giovanissimi (19,96% tra i 18 e i 20 anni). Numeri che hanno anche una matrice femminile. Tante anche le detenute che hanno usufruito dell’indulto in Campania. Tra queste anche molte detenute madri. Il numero di bambini in cella assieme alle mamme (che non superano i tre anni di età) si è dimezzato: passando da una sessantina a una trentina.


LEANDRO DEL GAUDIO – 20 FEBBRAIO 2007 IL MATTINO

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