L’inchiesta sui dossier segreti ha svelato un patrimonio di dati che comprende “la mappa delle famiglie calabresi” in Germania, creata da Carmine Gallo durante le indagini sulla faida di Duisburg del 2007. L’ex ispettore ha raccolto questi dati durante anni di operazioni sul campo, arrivando a possedere dettagli su diversi clan, “Abbiamo un archivio infinito, questa è la Sacra corona e anche la camorra“. Parlano dei boss Totò Riina e Bernardo Provenzano, citano Matteo Messina Denaro e Pablo Escobar.
Il metodo Gallo e i dossier
Il metodo Gallo per raccogliere documenti durante la sua carriera investigativa, riporta Quotidiano.net, aveva una strategia scientifica e meticolosa. Le sue operazioni in Calabria, descritte rivelano un approccio spregiudicato: sfruttando la distrazione degli impiegati comunali, riusciva a ottenere accesso a informazioni riservate senza alcuna supervisione. “Andatevi a bere un caffè, ci vediamo tra mezz’ora”, diceva loro, prima di chiudere le porte e procedere a fotografare e fotocopiare documenti cruciali.
Migliaia di dossier
Questo metodo non solo evidenziava la sua abilità nel manipolare le situazioni a suo favore, ma anche la sua consapevolezza del valore inestimabile delle informazioni riservate. Le migliaia di schede e i dossier raccolti, sequestrati dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sulle cyber-spie della Equalize, si configurano come un vero e proprio romanzo criminale, rivelando una trama intricata di potere, corruzione e segreti che attraversano i secoli della storia italiana.
Gallo aveva colto da tempo che, in un mondo in cui i dati sono merce preziosa, la gestione e l’accumulo di informazioni possono conferire un controllo significativo su eventi e persone, trasformando documenti in strumenti di ricatto e manipolazione.
