Scarcerato Emanuele Rubino (difeso dagli avvocati Tiziana Areniello e Adriana Illiano del foro di Napoli Nord), detenuto nel carcere di Secondigliano per associazione di stampo mafioso vicino alle famiglie mafiose di Palermo Centro e affiliato al gruppo camorristico di Ballaró. E’ accusato di controllare una parte del territorio siciliano attraverso estorsioni, rapine e violenza. Ha scontato già 10 anni di carcere e con un fine pena detentivo al 2040. Avrebbe dovuto scontare altri 15 anni in carcere.
Il giudice di Sorveglianza del Tribunale di Napoli dott.Cairo ha disposto la revoca della misura di detenzione in carcere sostituendola con quella degli arresti domiciliari
Rubino è affetto da una grave epilessia unita a continue crisi nervose e farmaco-resistenti.
Premiata la linea difensiva dell’avvocato con la nomina di un C.T.U che ha ribaltato quanto asserito dalla Direzione Sanitaria del Carcere di Secondigliano, secondo la quale lo stesso poteva rimanere in carcere. Invece il C.T.U Dott.De Lucia nominato dal giudice con una perizia meticolosa e accurata ha posto in evidenza la situazione delicata del detenuto cioè che lo stesso è incompatibile attualmente con il regime di detenzione carceraria.
“Mi batto per i diritti dei detenuti ottenendo notevoli risultati anche davanti a condanne per associazione camorristica prevale il diritto alla salute e la finalità rieducativa della pena. Il fatto che era diventato un caso critico nel carcere di Secondigliano discusso da molti detenuti e dalla stessa direzione sanitaria poiché era quasi l’unico affetto da continue e gravi crisi epilettiche. Molto spesso non veniva soccorso veniva abbandonato e i suoi compagni di cella non riuscivano a dormire di notte per assisterlo”, afferma l’avvocato Tiziana Areniello.