“Non mi hanno fatto tanto male le botte ma più quelle parole razziste. Non capisco perché mentre stavamo parlando mi ha aggredito senza motivo”. E’ sconfortato ed amareggiato Fauzan, giovane ragazzo di Qualiano vittima di un violento pestaggio. I fatti sono avvenuti lo scorso 29 giugno nella centralissima piazza Rosselli a Qualiano per un banale motivo legato a questioni di viabilità. Il 18enne ha raccontato ai nostri microfoni quegli attimi terribili: “Ero sceso con la mia comitiva come faccio spesso, una mia amica mi ha chiesto di fare un giro con lo scooter. Mentre eravamo in strada vediamo questi due ragazzi che fanno zigzag con lo scooter. A quel punto io per avvisarli del sorpasso a sinistra suono il clacson, a quel punto loro si avvicinano e dicono “’o scè ma che buss a fà?”. Io vado via poi li rincontro più avanti nei pressi di una strada in salita dove c’è lo stop, loro mi guardano ed anche io li guardo. A quel punto uno dei due mi dice “nir e merd, appena scinn a copp o mezz te rompo a cap”. A quel punto il 18enne, visto che era anche in compagnia della sua amica, evita di ‘fare tarantelle’ e decide di andarsene. Chiama un suo amico e gli racconta l’accaduto.
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“Ero molto amareggiato per quelle parole, mentre ero in strada loro mi hanno visto e guardato più volte. Dopo aver parlato col mio amico decido di incontrarli per chiarire, mentre stavo parlando con uno di questi ragazzi uno mi sferra un pugno al volto. Io cado a terra tramortito, sono quasi svenuto. A quel punto mi metto sullo scooter e vado poco più avanti e mi fermo nei pressi della Posta. Lì arrivano altri ragazzi che mi aggrediscono a calci, pugni e colpi di casco. Non ho capito più niente, mi sono ritrovato queste persone addosso senza motivo. Per fortuna c’erano amici e altre persone che mi hanno difeso, quando mi hanno portato in ospedale mi hanno detto che sono stato fortunato perché poteva andare molto peggio se avessero avuto coltelli o altre armi”.
Fauzan tiene a precisare una cosa: “Qualiano non è un paese razzista, dipende tutto dalle persone che si incontrano. Poteva accadere dovunque. A questi ragazzi vorrei dire perché mi hanno detto quelle parole, mi hanno ferito molto. Poi non capisco perché sono partiti all’attacco violento fin da subito”. Fauzan porta addosso ancora i segni di quella terribile aggressione. I medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pozzuoli gli hanno scritto una prognosi di 7 giorni. Ha lividi sul corpo e cammina zoppicando. Anche il fratello della vittima, 15 anni, intervenuto sul posto per cercare di proteggerlo, è stato colpito e ha riportato lesioni guaribili anch’esse in 7 giorni.
Ha denunciato gli aggressori, 6 dei quali sono stati denunciati dai carabinieri, tra questi c’erano anche 4 minorenni. Sono in corso indagini per identificare tutti i soggetti coinvolti, alcuni dei quali sarebbero già stati riconosciuti grazie alla presenza di testimoni.