I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli a carico di un ventenne.
Il giovane è gravemente indiziato di aver esploso un colpo di arma da fuoco all’indirizzo della vittima nonché di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso e commessi il 9 febbraio scorso nel quartiere Pianura.
Conseguenze negative sono state scongiurate solo dall’intervento di alcuni residenti che hanno contattato le forze dell’ordine, dopo aver sentito lo sparo.
Si trattas di Claudio Riccard Garavini, nato ad Alessandria il 30 marzo 2005. Grazie alla testimonianza della vittima, all’analisi del traffico telefonico e alla visione delle immagini di videosorveglianza, i carabinieri sono stati in grado di documentare il coinvolgimento del giovane nel ferimento.
L’indagato è già detenuto per altri fatti concernenti una violenta aggressione ai danni di un giovane in un bar di Chiaia. Era accusato di aver massacrato con calci e pugni uno studente e poi di aver sparato tra la folla davanti a un locale notturno del quartiere Chiaia, a Napoli, lo scorso 1° febbraio. Le violenze sono state in parte riprese in un video. Secondo quanto ricostruito finora, l’aggressione è avvenuta prima all’interno e poi all’esterno del locale. La vittima è uno studente universitario che stava festeggiando il compleanno: è stato colpito ripetutamente alla testa con una pistola e poi è stato pestato.
Gli aggressori hanno infierito sul ragazzo anche quando era ormai privo di sensi, steso per terra. Futili i motivi dell’aggressione, secondo chi indaga: sarebbero legati ad una fila non rispettata davanti all’ingresso di un bagno del locale. Poi i colpi d’arma da fuoco esplosi mentre si stavano allontanando dal locale, a scopo intimidatorio e nonostante la folla di giovani in strada.
Si rammenta che il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.