Agguato fuori al bar a Casoria, il neo pentito Barra: “Contrasti tra le nuove leve ed i vecchi boss”

Tra i primi episodi ricostruiti dal neo pentito Giovanni Barra c’è l’agguato che avvenne a Casoria nell’ottobre 2024 all’esterno di un bar che vide come vittima un pusher. Il pentito ha raccontato ai magistrati i motivi che portarono al raid, ovvero contrasti tra il nuovo gruppo che gestiva lo spaccio a Casoria “con la vecchia guardia, ossia i vecchi boss”. “Le nuove leve si allearono con i gruppi di Afragola e di Caivano. Infatti…omissis… dovendo gestire personalmente il territorio di Caivano, lasciò gestire Casoria a omissis sebbene comunque comandasse sempre lui. Il territorio di Afragota invece era gestito dai Panzaruttari. Dopo la scarcerazione di omissis, il gruppo di omissis diventò forte e iniziarono i primi conflitti. I due gruppi si misero d’accordo nel senso che li gruppo di omissis si sarebbe occupato delle estorsioni a Casoria, mentre quello di omissis avrebbe continuato a gestire il traffico di stupefacenti. Tuttavia il gruppo di omissisnon voleva che i ragazzi del gruppo di omissis spacciassero sul territorio dove loro erano presenti a Casoria, ossia un luogo chiamato “aret a terr” e piazza Giovanni Pisa, di fronte al tabaccaio. Infatti in quel luogo fuori al bar  il gruppo di omissis voleva gestire direttamente il traffico di stupefacenti, contravvenendo agli accordi presi”. Così, come spiega il pentito, nacquero i contrasti. Ci fu prima un pestaggio del pusher, poi l’agguato. “In seguito omissis spararono contro la casa di omissis come reazione all’agguato contro il loro spacciatore”