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giovedì, Aprile 25, 2024
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Alessandro, detenuto da 23 anni in carcere, ottiene il dottorato di ricerca

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Ben 46 anni di cui 23 passati in carcere. Alessandro, recluso a Rebibbia dal 1995, è il primo detenuto a vincere il premio nazionale “Sulle ali della libertà” per aver conseguito dietro le sbarre, per primo in Italia, il dottorato di ricerca in Sociologia e scienze applicate.  Il titolo della tesi? “Rieducazione, formazione e reinserimento sociale dei detenuti. Uno studio comparativo ed etnografico dei detenuti rientranti nella categoria “Alta sicurezza” in Italia: percorsi di vita, aspettative, e reti sociali di riferimento”. Il premio ricevuto, un buono di 1.000 euro da poter spendere in libri.    Con questo lavoro Alessandro ha vinto la prima edizione dell’iniziativa, promossa e ideata dall’associazione “L’isola solidale”, che da oltre 50 anni si occupa di accogliere i detenuti che si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, arrivati a fine pena, non hanno una famiglia da cui tornare né risorse economiche.  “È una bella iniziativa la vostra”, ha commentato Alessandro durante la premiazione. “Il 95% dei detenuti italiani proviene da uno strato socio culturale basso, entra in carcere con la licenza di scuola media inferiore. Studiando qui, però, ha la possibilità di rompere l’appartenenza all’ambiente da cui proviene e che è stato la causa delle sue azioni delinquenziali”. Un modo per evolversi, la possibilità di abbandonare il degrado dell’ambiente socio-culturale di provenienza. Ma per Alessandro il dottorato non è l’ultimo dei titoli da conquistare. A breve, infatti, porterà a casa anche una seconda laurea in Servizi Sociali.   “Mi auguro che possa essere in futuro di aiuto anche per gli altri detenuti”, ha detto commosso in un video girato dal carcere, esprimendo tutta la sua soddisfazione per il riconoscimento.  “Questa storia di vita dimostra come la formazione scolastica e universitaria in carcere siano lo strumento fondamentale per la risocializzazione ed il reinserimento sociale dei carcerati”. Così il sottosegretario uscente alla Giustizia, Cosimo Ferri, si è complimentato con il detenuto, sottolineando il grande impegno che l’Associazione mette in campo per l’accoglienza e la riabilitazione dei carcerati.

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