13.9 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

L’alleanza con Saltalamacchia e le rivalità con il Cavone, il pentito:«Vi dico chi comanda a Forcella»

PUBBLICITÀ

Non solo pestaggi e agguati ma anche accordi con altri clan del centro storico di Napoli. C’è anche questo nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina nei confronti dei baby ras dei De Martino e dei Giuliano. Nelle oltre 170 pagine del provvedimento vi sono anche i verbali del pentito Gennaro Buonocore, ex ‘colonnello’ dei Mazzarella di piazza Mercato che ha spiegato ai magistrati la situazione criminale di Forcella. Buonocore, nei suoi racconti, si è particolarmente dilungato sulle figure di Domenico De Martino ‘a caciotta e su quella di Alessio Vicorito:«L’alleanza Saltalamacchia-Prinno-Riccio è operativa ai Quartieri Spagnoli ma Saltalamacchia Eduardo ha stretto un’altra alleanza con il gruppo di Forcella di De Martino, detto “a’ Caciotta” e Vicorito Alessio. Il gruppo di De Martino-Vicorito è un gruppo autonomo che è in buoni rapporti col clan di Ciro ed Alberto Mazzarella di piazza Mercato, e che ha come gruppo rivale quello dei Sibillo dei Decumani per causa di alcune piazze di spaccio che operano all’inizio dei Decumani e che ritengono essere sottoposte al loro controllo. Inoltre il gruppo Vicorito-De Martino ha cattivi rapporti anche con quello dei Lepre del Cavone, circostanza quest’ultima che mi è stata riferito proprio da Alessio Vigorito nel corso di alcune conversazioni che ho avuto con lui a casa mia».

La ‘rottura’ tra Buonocore e Vicorito

Sugli affari inerenti i traffici di droga Buonocore ha rivelato:«Nel periodo di novembre-dicembre 2017 per almeno sei volte ho acquistato da loro cocaina nella misura di altra 100 grammi per volta, stupefacente che mi veniva consegnato o da questo ragazzo, o da “Zazza” o da tale detto “Ciardella” (soprannome di Vincenzo Cella, ndr) che però venivano anche poi a ritirare i soldi. I rapporti con Alessio si sono interrotti nel dicembre 2017 a causa del mancato accordo sulle modalità di pagamento delle forniture di cocaina. In pratica io non volevo più pagare giornalmente delle piccole somme e gli chiesi di pagare a distanza di una settimana dal rifornimento, ma Vicorito non volle sentire ragioni e mandò dei ragazzi a casa mia che ebbero una discussione con mia moglie che si trovava da sola; la sera stessa mi portai a Forcella dove sparai all’interno di un palazzo in cui Vicorito e De Martino hanno un altro appoggio per lo svolgimento delle loro attività illecite». La risposta del baby ras non si fece attendere come spiegato dallo stesso Buonocore:«Il giorno dopo, di sera, Vicorito insieme ad un ragazzo travisato con un casco, vennero a casa mia e con insistenza chiesero di entrare cosa che io non feci perché erano visibilmente armati; in particolare era Vicorito che impugnava una pistola col cui calcio batteva sulla porta. A quel punto, essendo disarmato, chiamai la Polizia segnalando che c’erano delle persone armate a vico Spicoli ed, immediatamente dopo, giunse una volante del Commissariato Vicaria-Mercato che mise in fuga, a causa del lampeggiale acceso, Vicorito ed il suo complice».

PUBBLICITÀ

L’articolo precedente: il figlio del boss pentito di Forcella picchiato in strada

Una guerra infinita. Quella combattuta nei vicoli del ‘ventre molle’ di Napoli, quella casbah che fu regno incontrastato dei Giuliano, cognome legato a doppio filo a Forcella e alle tensioni criminali che in tutti questi anni hanno dominato il quartiere. Ieri un nuovo capitolo di questa ‘saga’ intrisa di sangue e paura con la custodia cautelare in carcere disposta dalla Procura di Napoli per Domenico De Martino ‘a caciotta’ e Alessio Vicorito. Il gip ha invece disposto i domiciliari per Mario Giarnieri e Raffaele Cella mentre per Raffaele Giuliano l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nelle oltre 170 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Leda Rossetti c’è tutta la ricostruzione dello scontro tra gruppi rivali e dell’odio montante tra il gruppo riconducibile a De Martino e quello capeggiato invece da Giuliano junior.

L’aggressione nel centro scommesse a Forcella contro lo zio del ras De Martino

Una guerra caratterizzata da stese e pestaggi come quello che vide soccombere lo zio di De Martino, aggredito nell’Eurobet di via Pietro Colletta da Raffaele Giuliano e da Francesco Errichelli (che risulta indagato). L’uomo finì in ospedale dove fu poi sottoposto ad un delicato intervento chirurgico visto che dall’occhio destro non vedeva più. Ascoltato dagli inquirenti dichiarò di non aver riconosciuto i suoi aggressori spiegando di esser stato assalito alle spalle:«Sono legato da vincoli di parentela con De Martino Pasquale detto “‘a’ caciotta” poiché ha contratto matrimonio con mia sorella. So che mio cognato ha avuti problemi con la giustizia ma di questo non me ne sono mai interessato. Conosco Raffaele Giuliano figlio di “‘o montone” poiché è del quartiere ma con lui non ho alcun rapporto. Come voi mi chiedete non so dirvi se sia stato lui ad aggredirmi poiché, come ho detto prima, sono stato colpito alle spalle e poi ho solo pensato a ripararmi».

La vendetta di De Martino contro Giuliano junior

La vendetta di De Martino non si è però fatta attendere e nel febbraio del 2018 Giuliano junior fu bloccato in strada e picchiato violentemente dal ras, indicato dalla Procura come vicino al gruppo Contini. Lo stesso Giuliano junior ascoltato dopo l’aggressione dichiarò:«Ho incontrato in strada delle persone che conosco, erano fermi vicino al chioschetto all’angolo con la via Pietro Colletta, questi si avvicinavano a me e mi riconoscevano subito, indicandomi come ,figlio di un pentito, difatti in dialetto napoletano mi dicevano “Tu si o figl ro nfam”, e mi colpivano violentemente con dei colpi al volto e al corpo, facendomi rovinare al suolo. Mi riprendevo e cercavo di scappare in direzione del Vico dei Travi, ove venivo raggiunto da tre degli autori dell’aggressione, sopraggiunti a bordo di due motocicli, che continuavano ad aggredirmi e nella circostanza rovinavamo al suolo, procurandomi altre ferite, in particolare al naso, procurandomi la fuoriuscita di sostanza ematica. Subito dopo gli aggressori si allontanavano in direzione di Forcella lasciandomi al suolo. Ho riconosciuto delle quattro persone solo due, Armando Tubelli e Mimmo De Martino».

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sorpresa all’Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia: “Problemi fisici”

Sorpresa all'Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia e lo annuncia sui social. "GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO❤️ PURTROPPO PER...

Nella stessa categoria