La famiglia ed i legali di Antimo Imperatore potrebbero finalmente avere giustizia: nel corso del processo di appello, il procuratore generale ha chiesto per Antonio Pipolo il riconoscimento dell’aggravante mafiosa ed uno sconto di pena, da 26 a 18 anni con le attenuanti previste per i collaboratori di giustizia.
In primo grado, il killer fu, sì condannato a 26 anni di carcere ma senza aggravante mafiosa.
Un particolare non da poco, perché il 20 luglio del 2023 nel rione Fiat di Ponticelli, Pipolo, ammazzò oltre a Carlo Esposito, legato alla camorra di Ponticelli, anche Antimo Imperatore, colpevole di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. L’uomo stava, infatti, installando una zanzariera in casa di Esposito, quando Pipolo entrò in azione. Quest’ultimo, reo confesso del duplice omicidio, uccise prima Esposito e poi Imperatore con due colpi di pistola alle spalle.
“Finalmente – dicono gli avvocati Alessandro Motta e Concetta Chiricone – potremmo vedere riconosciuta la qualifica di vittima innocente della camorra per Antimo che con la criminalità organizzata non aveva nulla a che fare”.