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lunedì, Maggio 6, 2024
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Arrestati 13 narcos tra Caserta e Perugia, c’è anche il ras del clan dei Casalesi

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Arrestati 13 narcos tra Caserta e Perugia, c’è anche il ras del clan dei Casalesi. Stamattina i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Perugia hanno dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip su richiesta della procura diretta da Raffaele Cantone, nei confronti di 24 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di eroina.

L’esecuzione del provvedimento cautelare è stata eseguita – alle prime luci dell’alba di lunedì – oltre che nella provincia di Perugia anche in quelle di Caserta, Latina, Arezzo, Lucca, Pisa e Varese, con il supporto di militari dei locali Comandi Provinciali, della componente aerea del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti e delle Aliquote Antiterrorismo di Primo Intervento di Perugia.

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SEQUESTRATI 24 KG DI EROINA

Le indagini, avviate nei primi mesi dello scorso anno, costituiscono l’ulteriore evoluzione di quelle concluse dal Nucleo Investigativo perugino nei mesi di giugno e agosto del 2022 nel cui ambito erano stati complessivamente raggiunti, tra provvedimenti cautelari e arresti in flagranza, 45 soggetti, sequestrati 24 chili di eroina e 150mila euro in contanti.

Nel prosieguo del filone investigativo gli investigatori, dopo l’arresto di tre cittadini nigeriani eseguiti tra febbraio e marzo 2023 a Terontola e Sinalunga, trovati in possesso di oltre 1,5 chili di eroina, sono riusciti ricostruire una rete di connazionali, stanziali a Perugia e cittadini italiani, in grado d’importare sul capoluogo umbro notevoli quantità di stupefacente dall’estero. Le indagini sono state condotte mediante attività tecniche — nelle intercettazioni gli indagati usavano un linguaggio segreto e caratterizzato da regole ben definite e rigide e attraverso le tradizionali attività di indagine quali osservazioni e pedinamenti.

CENTINAIA DI CHILI DI DROGA

Il gruppo, unitario e piramidale, era solito utilizzare come base logistica un’abitazione presa in affitto nel centro di Perugia presso la quale sarebbero stati “stoccati” e “rivenduti”, in pochi mesi, centinaia di chili di droga. Una volta ricevuto il carico di stupefacenti, presso l’immobile iniziava un vero e proprio “viavai” di altri connazionali i quali, a loro volta e con compiti ben definiti, acquistavano considerevoli quantità di sostanza che poi veniva venduta al dettaglio attraverso di decine di pusher. Proprio l’impiego di questi ultimi, utilizzati anche come vettori, consentiva quotidianamente di alimentare le “piazze di spaccio” non solo dell’ Umbria ma anche quelle della Toscana, delle Marche e della Campania.

I CORRIERI OVULATORI

I corrieri, al fine di eludere eventuali investigazioni, nel tempo avevano adottato le più disparate tecniche di occultamento; i diversi fermi operati consentivano di rinvenire stupefacente in fusti di detersivo, all’interno di confezioni sigillate di succhi di frutta, all’interno di pneumatici, tra la spesa di generi alimentari e poche volte occultati sulla persona.

In più circostanze è stato accertato anche il ricorso alla pericolosissima tecnica dell’impiego dei “corrieri ovulatori”: in un caso, addirittura, è stato monitorato un soggetto (poi arrestato) che aveva ingoiato 42 involucri di eroina, trasportando così quasi mezzo chilogrammo di sostanza.

UN CHIMICO CHE TESTAVA LA DROGA

Data la rilevanza dei quantitativi trattati e del conseguente ingente valore delle singole partite, l’associazione disponeva anche di un “chimico” deputato a testare le qualità dello stupefacente attraverso appositi reagenti e attrezzatura da laboratorio, prima di dare l’assenso alla conclusione dell’affare.

Gli sviluppi investigativi hanno consentito di appurare che il principale canale di rifornimento dello stupefacente per l’associazione era il nord Europa. Nel corso delle indagini sono stati effettuati numerosi recuperi di stupefacenti anche da parte di altre forze di polizia: il 19 marzo 2023, al valico di Bardonecchia, un uomo di origine campana è stato sottoposto a perquisizione e trovato in possesso di 36 chili di stupefacente – di cui 31 di eroina e 5 di cocaina – suddiviso in centinaia di ovuli, celati all’interno di una ruota di scorta.

IL MAXI SEQUESTRO

La settimana successiva, un altro maxi sequestro di droga è stato effettuato in Umbria, lungo il raccordo Bettolle — Perugia. In quel caso sono stati controllati 2 cittadini portoghesi che, ad altissima velocità, viaggiavano su un’autovettura che trasportava, sempre celati all’interno di uno pneumatico di scorta, 13 chili di eroina e alcune centinaia di grammi di cocaina. Qualche giorno dopo nel capoluogo umbro venivano tratti in arresto nella flagranza del reato di detenzione e spaccio di stupefacenti ulteriori 4 cittadini nigeriani e sequestrati più di 1 kg di eroina.

IL LEGAME CON UN RAS DEL CLAN DEI CASALESI

Dall’elaborazione delle informazioni raccolte sono stati testimoniati collegamenti tra l’associazione criminale di matrice nigeriana ed esponenti della criminalità organizzata campana con particolare riferimento ad un soggetto di vertice del Clan dei Casalesi, con specifiche attribuzioni di compiti e funzioni per lo smercio del pericoloso oppiaceo, anch’esso destinatario di misura cautelare in carcere.

A quest’ultimo il provvedimento cautelare è stato notificato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove l’uomo si trova ristretto per il reato di estorsione. L’uomo, esponente apicale del clan, era da poco tornato in libertà dopo aver scontato una pena detentiva di oltre 20 anni a seguito di condanne per reati associativi e gravi fatti di sangue.

TRAFFICO DI 250 KG DI DROGA

Il gip di Perugia, considerata la gravità indiziaria in ordine anche al reato associativo finalizzato al traffico di droga, ricorrendo la sussistenza delle esigenze cautelari – tra le quali il pericolo di reiterazione dei reati e il pericolo di fuga degli indagati – valutata la pericolosità sociale ha emesso per 10 indagati la misura della custodia in carcere, per 3 la misura degli arresti domiciliari nell’abitazione di residenza e per altri 11 la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla PG territorialmente competente. Nel corso delle indagini, oltre ai sequestri operati, è stato tracciato e contestato agli indagati un traffico di circa 250 chili di sostanza stupefacente, immessa sul territorio nazionale, per un valore di mercato al dettaglio stimato in 15 milioni di euro.

IL VIDEO DEL BLITZ

Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari che hanno consentito di rinvenire e sequestrare in una delle abitazioni nella disponibilità degli indagati complessivamente 624 gr di cocaina, 4,7 kg di marijuana e oltre 20mila euro in contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita.

Per tali fatti sono stati arrestati in flagranza di reato 5 soggetti di origine nigeriana che sono stati deferiti alla Procura della Repubblica competente per territorio. Inoltre sono stati sequestrati diversi supporti informatici che saranno oggetto di successivi accertamenti. Dei 24 soggetti destinatari della misura cautelare 4 sono attualmente irreperibili sul territorio nazionale per i quali sono state attivate ricerche anche in ambito internazionale.

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