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venerdì, Aprile 26, 2024
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Bacio sulle labbra tra affiliati della camorra, il rito nell’autolavaggio: 23 arresti

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Sono iniziate nell’estate del 2017 le indagini dei carabinieri di Avellino che hanno consentito l’esecuzione oggi di 23 arresti (18 in carcere e 5 ai domiciliari) nell’ambito dell’indagine della Dda di Napoli sul Nuovo clan Partenio: tutto scaturisce dalle dichiarazioni rilasciate durante un interrogatorio che hanno spinto gli inquirenti a focalizzare l’attenzione su un gruppo di persone, alcune coinvolte in un sequestro di persona.

Grazie alle attività tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e videosorveglianza) in un autolavaggio ritenuto luogo d’incontro in cui pianificare le attività illecite, è stato anche possibile documentare il rito del bacio sulle labbra, tipico degli affiliati alle organizzazioni camorristiche e mafiose. La scena, che si è poi ripetuta altre volte, è stata registrata la prima volta il 7 settembre 2017

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Operazione anticamorra in Irpinia. Dall’alba di oggi oltre 250 carabinieri del comando provinciale di Avellino sono impegnati per l’esecuzione di 23 misure coercitive, per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, estorsione, detenzione di armi ed altro. L’operazione, denominata “Partenio 2.0”, ha consentito, dopo alcuni allarmanti episodi che si sono recentemente verificati nel capoluogo, di disarticolare il “nuovo clan Parternio”, egemone nella città di Avellino ed in altri comuni della provincia.

Figura anche lo scambio elettorale politico-mafioso tra i reati che vengono contestati alle 17 persone indagate dalla DDA in quanto le ritiene «il braccio economico del nuovo clan Partenio». L’operazione è scattata dopo una serie di episodi avvenuti nelle scorse settimane nel capoluogo irpino: attentati a imprenditori culminati con l’aggressione all’assessore alla Sicurezza del Comune di Avellino, Giuseppe Giacobbe. Nei confronti delle persone indagate la Dda di Napoli ha emesso un sequestro preventivo-probatorio anche per turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Sono in corso perquisizioni da parte dei carabinieri e della Guardia di Finanza di Napoli in abitazioni, uffici, sedi di società e aziende che sarebbero collegate, per interposta persona, al gruppo criminale.

C’è anche il segretario provinciale della Lega, l’imprenditore Sabino Morano, tra le 17 persone indagate a piede libero. L’abitazione di Morano è stata perquisita dalle forze dell’Ordine. Nello scorso mese di agosto, alcune auto in uso all’esponente politico, vennero incendiate nei pressi del suo domicilio avellinese. Nei suoi confronti vennero anche disposte alcune misure di tutela personale. Secondo la Dda di Napoli, Morano e gli altri indagati sono considerati »ricollegabili, anche per interposta persona, al gruppo delinquenziale«. Nei loro confronti è stato emesso un sequestro preventivo-probatorio anche per turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Tra le perquisizioni effettuate anche quella presso lo studio di un avvocato avellinese.

Commenta il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia: «Sono i frutti del lavoro delle Procure e delle nostre forze dell’ordine per la sicurezza dei cittadini. 23 arresti, operazione in corso. Tutti uniti contro la criminalità organizzata».
Nel mirino nei giorni scorsi un imprenditore al quale è stato fatto esplodere un ordigno nell’auto e l’ex consigliere comunale Damiano Genovese, figlio di Amedeo in carcere per scontare una condanna all’ergastolo.
Aggiunge il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, che pochi giorni fa era stato ad Avellino in colloquio con i magistrati: «L’Irpinia deve poter tornare a respirare, ed Avellino non può e non deve sottostare a logiche di sopraffazione come quelle imposte dalla camorra. Lo Stato c’è, ora insieme alla società civile si dovrà far squadra per estirpare questa mala pianta».

«Ottima notizia: 23 arresti tra Avellino e provincia. I Carabinieri di Avellino, impegnati in una vasta operazione anticamorra, stanno eseguendo 23 misure cautelari chieste e ottenute dalla Dda di Napoli. e’ un duro colpo al nuovo clan Partenio che gestisce affari illeciti tra Avellino e altri comuni della provincia», lo scrive in una nota il Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo.

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