Primi scricchiolii nell’inchiesta che qualche giorno fa ha decapitato i vertici del clan Gallo-Angelino di Caivano portando all’emissione di venti ordinanze di custodia cautelare ad altrettante persone in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, denominata clan Gallo-Angelino, nonché di estorsioni consumate e tentate, di detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, delitti aggravati dal cosiddetto metodo mafioso. Tra queste anche Antonella Falco, moglie del ras Vincenzo Di Paola detto ‘o mafius. La donna, secondo la Procura, era parte attiva nella gestione della piazza retta dallo stesso Di Paola indicato come uno dei più stretti collaboratori del ras Massimo Gallo. Nonostante le pesanti accuse a suo carico la donna è stata scarcerata: tutto merito del suo legale, l’avvocato Domenico Dello Iacono, che ha ottenuto l’accoglimento della sua istanza difensiva che puntava sul riconoscimento della contestazione e quindi l’inefficacia della misura. La Falco dunque è stata immediatamente scarcerata. Come ricostruito dalla Procura il sodalizio criminale, attivo a Caivano e territori limitrofi dal novembre 2019 al maggio 2020, avrebbe operato mediante sistematiche richieste estorsive ai danni di imprenditori edili e commercianti della zona e si sarebbe avvalso anche di una grande disponibilità di armi, molte delle quali abilmente occultate sottoterra o in intercapedini di edifici. Tanto avrebbe assicurato al gruppo criminale la supremazia rispetto ad altre organizzazioni camorristiche presenti nell’area.
Blitz contro i Gallo-Angelino di Caivano, scarcerata la moglie del ras Di Paola
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