C’era tutto il gotha del clan Vastarella nella ‘cacciata’ degli Esposito-Genidoni dalla Sanità. Un episodio che scatenerà l’ira di Antonio Genidoni, figliastro di Pietro Esposito nonchè reggente del gruppo, che da lì a un mese organizzerà la spedizione punitiva conosciuta alle cronache come ‘la strage delle Fontanelle’. Si tratta di un passaggio significativo della storia recente del rione Sanità, un episodio che aprirà una stagione di sangue e di odio. E’ Vincenza Esposito, la moglie del reggente del clan, ovvero Antonio Genidoni che parlando
con il marito spiega cosa è accaduto. Enza: «Perchè ce ne hanno cacciati da dentro alla Sanità?»
Antonio: «Adesso vanno a cacciare pure a tuo padre»
Enza:«Adesso papà già se ne va»
Antonio:«Sono andati a cacciare anche a Tonino»
Enza:«A Tonino (inc.) … no… quello lo avevano mandato a chiamare solo
Antonio:si ma lo hanno minacciato»
Enza:«Ma a papà non lo hanno cacciato perchè ha parlato con Patrizio Vastarella»
Antonio: «Eh … ma appena succede qualche tarantella ti faccio vedere come cacciano pure a tuo padre»
Enza: «Già se ne va perchè già glielo ho detto che se ne deve andare».
In un altro passaggio Enza fa i nomi di quelli che erano presenti all’intimidazione sotto la sua abitazione. : Enza «Ci stava Fabio (Fabio Vastarella), Agostino (Riccio), Gianni Gianni (Giovanni Sequino), Ciro Magallo (Ciro Esposito), Silvio (Silvestro Pellecchia), il figlio di Silvio (Salvatore Pellecchia), tutti i Miracoli (famiglia Mauro) e Vincenzo Leonardo ‘o chiuvetiell. Stava pure Peppe Vastarella … il corto con gli occhiali…tutti quanti…o pirata (Salvatore Basile) , tutti … tutti…»