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venerdì, Aprile 19, 2024
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Camorra di Ponticelli, inchiesta flop: i Casella assolti e scarcerati

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Il fatto non sussiste. Un boato nell’aula 410 del tribunale di Napoli ha accolto la decisione del giudice delle indagini preliminari Enrico Campoli che ha assolto i presunti vertici del gruppo, formazione che secondo la procura di Napoli avrebbe governato in una parte di Ponticelli in contrapposizione ai De Micco e ai D’Amico. Rispondevano di droga e associazione. Tornano così in libertà i tre fratelli Giuseppe, Vincenzo ed Eduardo Casella. Oltre a loro la sentenza positiva ha interessato Giuseppe e Annamaria Milzi, Antonio Austero, Giuseppe Righetto e Luigi Aulisio. Gli avvocati degli imputati (nel collegio difensivo figuravano Leopoldo Perone, Domenico Dello Iacono, Antonio Rizzo, Dario Raucci, Luca Mottola, Pia D’Anzi e Domenico Ciruzzi) avevano evidenziato l’inutilizzabilità delle intercettazioni mentre dall’altro lato hanno smontato l’utilizzabilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sottolineando che quest’ultime facevano riferimento ad un periodo che non andavano ad incidere sui fatti oggetto dell’inchiesta.

Tra i primi ‘pentiti’ a parlare dei Casella e del loro rapporto con i De Micco c’è Rocco Capasso. Capasso rivelò ai magistrati della Dda che i Casella pagavano ai De Micco la quota mensile delle piazze di spaccio fino all’arresto di Roberto Scala, avvenuto a marzo 2015. Al rifiuto di corrispondere la seguì una reazione da parte di Flavio Salzano, reggente del clan De Micco dopo l’arresto di Scala e nel periodo di detenzione di Luigi De Micco. La reazione si tradusse in un attentato nel corso del quale Giuseppe Casella rimase ferito. Lo stesso Casella, secondo Capasso, peró diede l’ordine ai suoi di non mollare e da allora i ‘casi di insubordinazione’ si moltiplicarono facendo capire a Luigi De Micco che forse era meglio trovare un’intesa piuttosto che innescare una nuova guerra, nociva per gli affari. A quel punto De Micco si fece vedere in giro con Eduardo Casella per far vedere a tutti che tra i due non c’era alcun problema: «Appena uscito Eduardo Casella, dopo un mese e mezzo, Luigi De Micco andò da solo in moto sotto al balcone dei Casella e chiamò Eduardo Casella e gli disse che era il momento di buttare acqua sul fuoco e se lo prese con lui. Cominciarono a girare insieme per Ponticelli per dimostrare che la guerra tra De Micco e Casella era finita».

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