20.6 C
Napoli
mercoledì, Giugno 26, 2024
PUBBLICITÀ

Chiuse indagini sulla ‘Mantide di Brianza’, narcotizzava e derubava uomini di ogni età

PUBBLICITÀ

La Procura di Monza ha chiuso le indagini su Tiziana Morandi, la 47enne accusata di aver narcotizzato e rapinato una decina di uomini tra i 27 e gli 84 anni. Attività che le è valsa il soprannome di ‘mantide della Brianza’.

La ‘mantide di Brianza’

A condurre le indagini, il pm Carlo Cinque, che avrebbe delineato con precisione le strategie messe in atto dalla donna per tendere vere e proprie trappole alle sue vittime. Per convincere alcuni uomini, addirittura, la Morandi avrebbe finto di essere malata terminale. Non a caso, gli inquirenti hanno sequestrato, tra i vari documenti, anche un falso certificato medico per attestare una condizione inguaribile. Per giustificare il possesso di tale documento, la donna avrebbe raccontato che le serviva per liberarsi di alcuni creditori che le stavano col fiato sul collo a causa di un prestito non interamente restituito da suo padre.

PUBBLICITÀ

Le invenzioni di Tiziana Morandi per tendere trappole alle sue vittime

Sando alla procura, il falso certificato medico non sarebbe l’unica invenzione usata dalla ‘mantide’ per attirare le sue vittime. Le altre tecniche, spiega il pm, variavano in base all’età degli uomini da adescare. Con i più anziani, Morandi avrebbe inventato raccolte fondi per curare bambini malati. Dopodiché, li avrebbe narcotizzati con un calmante, delle benzodiazepine disciolte nelle bevande, per poi derubarli di soldi e gioielli in oro. I più giovani, invece, venivano attirati sui social. Li incontrava a casa loro e, una volta narcotizzati, li derubava. Su Facebook la 47enne avrebbe adescato anche un 71enne di Avellino, che le aveva confidato di voler vendere una collezione di monete d’oro. Lei si era generosamente offerta di aiutarlo e, quando si sono incontrati a Torino, l’avrebbe narcotizzato e poi abbandonato in stazione a mani vuote.

L’arresto

Originaria di Bellusco, in provincia di Monza, la 47enne era già nota alle forze dell’ordine perché accusata in passato di furto e circonvenzione di incapaci. Tutto è filato liscio fino ad agosto dello scorso anno, quando i carabinieri, coordinati dalla procura di Monza, hanno aperto le indagini a seguito di una serie di denunce di uomini che dicevano di essere stati drogati e derubati. Secondo quanto emerso, la donna avrebbe utilizzato sempre lo stesso rituale per rapinare le vittime: offrire qualcosa da bere (con dentro narcotici) e – una volta addormentati – derubarli. Lo scorso luglio, la donna è stata arrestata, ma dopo poco più di un mese in carcere è stata ricoverata per problemi di salute. La sua legale Alessia Pontanani ha raccontato che la donna aveva difficoltà a mangiare ed era dimagrita di sette chili in appena un mese.

 

 

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Tentata estorsione a Miano, resta in carcere il ras Scognamiglio

Fermo convalidato con applicazione della misura cautelare ma senza aggravante camorristica. Come a dire: non esiste alcun clan Scognamiglio....

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ