La mala di Monterusciello era gestita dal boss Gennaro Sannino che sarebbe stato aiutato dalla moglie Patrizia Tizzano e dal figlio 24enne Luigi. Secondo la DDA di Napoli, i familiari del 51enne avrebbero organizzato lo spaccio al dettaglio e curato i contatti con i fornitori del gruppo.
“Dopo l’arresto di Gennaro Sannino, le piazze di spaccio di Monteruscello e di Licola Mare sono gestite dalla moglie Patrizia Tizzano e dal figlio Luigi che va a ritirare i soldi insieme a L.I , A. O. , A. F. Dopo l’arresto di Sannino Gennaro … stabilimmo inoltre che non avremmo toccato le piazze di Sannino Gennaro che continuavano ad essere gestite dalla moglie Tizzano Patrizia e dal figlio Luigi“, queste sono state le rivelazioni di Luigi Sannino, nipote del boss Gennaro, risalenti al novembre 2023.
Tizzano ha avuto diversi colloqui in carcere con il marito, infatti nel settembre del 2023 la 49enne avrebbe parlato di una fornitura di droga arrivata al loro figlio: “Ha portato la benzina a Luigi“. Il ruolo della donna è stato descritto anche da Umberto Sannino nel marzo del 2024. “Mia zia Patrizia Tizzano è il braccio destro di mio zio Gennaro Sannino e mette bocca in ogni questione“.
Colpo al clan Longobardi-Beneduce
Lo scorso 9 agosto sono finiti in manette 9 presunti affiliati al clan Longobardi – Beneduce. Sono entrati in azione i carabinieri per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I reati contestati sono associazione di stampo mafioso e associazione finalizzata al traffico di droga.
Dalle indagini è emerso che a portare la droga nelle piazze di spaccio della zona era proprio il gruppo criminale che così, attraverso un vero e proprio regime monopolistico si assicurava protezione dalle pretese dei gruppi rivali senza però disdegnare l’uso delle armi.
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