Come di consueto, la Direzione Investigativa Antimafia ha reso noto il rapporto semestrale che ricostruisce gli affari della criminalità organizzata, a partire dalle aree di nascita, sul territorio nazionale e non solo.
Secondo quanto si legge dal rapporto semestrale, i Casalesi continuano, nonostante gli arresti eccellenti, a controllare il territorio dell’area casertana e, come emerso da più anni, a dotarsi di una mentalità imprenditoriale con influenze nell’imprenditoria del nord Italia.
Nell’area casertana permane il forte radicamento delle principali consorterie federate nel cartello dei Casalesi (con al vertice le famiglie Schiavone, Zagaria, Iovine, Bidognetti), che mantengono il controllo territorio facendo ricorso a sempre nuove modalità operative per la gestione delle estorsioni, dell’usura, del traffico di stupefacenti, del gioco e delle scommesse d’azzardo. A tali illeciti “tradizionali”, il cartello è riuscito, nel tempo,
ad affiancare forme di condizionamento della realtà politica locale.
I Casalesi risultano legati ad altri due potenti gruppi napoletani, i Moccia di Afragola e i Mallardo di Giugliano in Campania.