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sabato, Aprile 20, 2024
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Clan Mallardo, è deceduto il pentito Filippo Caracallo

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“Filippo Caracallo è deceduto”, a certificare la morte dell’ex esponente del clan Mallardo, poi diventato collaboratore di giustizia, è stata una nota del Servizio Centrale di Protezione (una struttura interforze, composta da Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza che si occupa di tutelare e proteggere testimoni e collaboratori di giustizia) depositata nel processo civile riguardante la richiesta della messa in protezione della figlia piccola e quello della revoca della patria potestà.

Secondo la nota ufficiale del SCP, il pentito dei Carlantonio, passato dalla parte della giustizia nel luglio di due anni fa, è deceduto il 23 giugno scorso. La notizia della morte circolava da giorni ma fino ad ora non c’erano state ancora conferme. Caracallo, malato da tempo di tumore, era in una località protetta. C’è stato massimo riserbo sulla morte ed anche sui funerali. Le sue dichiarazioni sono state utilizzate in diverse inchieste giudiziarie che hanno consentito di ricostruire omicidi e retroscena sul clan Mallardo.

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Lo stesso Caracallo si era autoaccusato di due omicidi e di una serie di intimidazioni per i quali era stato anche condannato a 16 anni di reclusione. Vittime dei due agguati erano Di Lorenzo Mario avvenuto il 12.10.1996 e l’omicidio di Pollastro Vincenzo, avvenuto il 25.02.1998. A Filippo Caracallo fu riconosciuta  l’attenuante della collaborazione di giustizia.

La decisione di pentirsi

Era tra fine giugno e inizio luglio del 2018 quando Caracallo rese le prime dichiarazioni all’allora Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giugliano Antonio De Lise e al pm della DDA di Napoli  Graziella Arlomede. “Ho deciso di pentirmi perché questa vita nella criminalità non mi ha dato niente di buono, mi ha portato solo guai. Inoltre negli ultimi tempi ho avuto paura per la mia vita, a seguito della scissione col gruppo delle Palazzine ed anche per questo ho deciso di collaborare”, disse Caracallo. A differenza di Pirozzi, che non aveva mai ricevuto nessuna ordinanza di arresto prima della sua scelta di collaborare con la giustizia, Caracallo aveva frequentato fin da giovane gli ambienti della malavita. Il curriculum criminale lo portò  a sedersi anche a tavoli più importanti, quelli dove si decidono come spartirsi gli affari della cosca come quello delle estorsioni. Ed infatti nel 2009 fu coinvolto in una retata insieme ad altri big della camorra giuglianese, poi fu scarcerato ed era attualmente sotto processo a piede libero. Filippo Caracallo apparteneva all’area di San Nicola e per alcuni tempi era stato designato addirittura come ‘reggente’ del clan Mallardo sul territorio di Qualiano.

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