“Filippo Caracallo è deceduto”, a certificare la morte dell’ex esponente del clan Mallardo, poi diventato collaboratore di giustizia, è stata una nota del Servizio Centrale di Protezione (una struttura interforze, composta da Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza che si occupa di tutelare e proteggere testimoni e collaboratori di giustizia) depositata nel processo civile riguardante la richiesta della messa in protezione della figlia piccola e quello della revoca della patria potestà.
Secondo la nota ufficiale del SCP, il pentito dei Carlantonio, passato dalla parte della giustizia nel luglio di due anni fa, è deceduto il 23 giugno scorso. La notizia della morte circolava da giorni ma fino ad ora non c’erano state ancora conferme. Caracallo, malato da tempo di tumore, era in una località protetta. C’è stato massimo riserbo sulla morte ed anche sui funerali. Le sue dichiarazioni sono state utilizzate in diverse inchieste giudiziarie che hanno consentito di ricostruire omicidi e retroscena sul clan Mallardo.
Lo stesso Caracallo si era autoaccusato di due omicidi e di una serie di intimidazioni per i quali era stato anche condannato a 16 anni di reclusione. Vittime dei due agguati erano Di Lorenzo Mario avvenuto il 12.10.1996 e l’omicidio di Pollastro Vincenzo, avvenuto il 25.02.1998. A Filippo Caracallo fu riconosciuta l’attenuante della collaborazione di giustizia.
La decisione di pentirsi
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