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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Colla tossica in Campania, sequestrate 700 mila confezioni dal valore di 2 milioni di euro

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Contenevano sostanze vietate e pericolose le oltre 700.000 confezioni di colla importate
dalla Repubblica Cinese e sequestrate, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di
Torino a conclusione di un’operazione che ha visto coinvolte molte Regioni in tutta Italia.
L’indagine, condotta dai Baschi Verdi di Torino e coordinata dalla locale Procura della
Repubblica, è iniziata mesi con alcuni accertamenti tecnico scientifici su campioni di
prodotti acquisiti dai Finanzieri in alcuni negozi ed empori nel capoluogo piemontese.
Gli esiti hanno confermato la presenza di sostanze vietate pericolose in concentrazione
superiore ai limiti consentiti dalla legge ed in particolare dicloroetano, una sostanza
cancerogena, tossica e irritante, nonché cloroformio, potenzialmente irritante.
E’ bene ricordare che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, anche in
piccolissime quantità, le sostanze rinvenute avrebbero potuto provocare lesioni acute o
croniche.

I Finanzieri, nei giorni scorsi, hanno rinvenuto gli stick, di uso comune, stoccati in due
diversi depositi in Puglia ed in Campania, all’interno dei quali, grazie anche al supporto dei
colleghi di Martina Franca e Torre Annunziata, è stato possibile sequestrare ulteriori
15.000 confezioni di colle pericolose pronte per essere commercializzate sull’intero
territorio nazionale.
L’indagine della Guardia di Finanza di Torino ha disarticolato l’intera filiera distributiva dei
prodotti nocivi, facente capo a imprenditori italiani e di origine cinese.
Al termine dell’operazione, sono dieci gli imprenditori coinvolti e denunciati alla
Procura della Repubblica di Torino per numerosi reati; si va dalla frode in commercio alle
false indicazioni qualitative del prodotti, dall’immissione in commercio di prodotti pericolosi
sino alla commercializzazione di articoli contenenti sostanze vietate.
Il valore della merce sequestrata supera i 2 milioni di euro.
L’intervento posto in essere dai Finanzieri, nello svolgimento del loro esclusivo compito di
polizia economico-finanziaria, è stato finalizzato oltre alla dismissione dal commercio di
prodotti pericolosi, anche a riportare sui giusti livelli i parametri della libera concorrenza,
che invece, come accade con la vendita di prodotti non conformi e quindi prodotti in
“economia”, causa danni a chi propone merce regolare e a prezzi di mercato.

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