Ancora una volta tutto da rifare. Per la terza volta la Corte d’Appello si troverà dinanzi al caso Cristofer Oliva, lo studente del Rione Alto sparito nel nulla il 17 novembre del 2009. A processo finirà nuovamente l’amico storico di Cristofer, Fabio Furlan, assolto nel 2024 con formula piena per non aver commesso l’omicidio.
Furlan era stato arrestato nel 2011 perché indiziato di aver ucciso Oliva per questioni legate al piccolo spaccio di droga e a una ragazza contesa. Viene successivamente condannato a 30 anni in primo grado con uno sconto di 5 anni in appello. I suoi avvocati fanno però ricorso in Cassazione e in secondo grado rimedia 21 anni, salvo passare nuovamente per gli ‘ermellini’ che rimandano la questione ai giudici del merito che nel 2024 assolvono Furlan.
All’indomani della sentenza, la mamma di Oliva aveva sbottato: “È uno scandalo che dopo quasi 15 anni si ribalti una sentenza senza un nuovo elemento indiziario. L’assassinio c’è stato e ora abbiamo bisogno di un colpevole. Noi non ci arrenderemo”. E non si arrende neanche il procuratore generale richiamando in causa la Cassazione, che nelle scorse ore ha stabilito che il processo è da rifare.