A tre anni dal crollo nel cimitero di Poggioreale parte l’iniziativa dei parenti di alcuni defunti, rimasti ancora sotto le macerie, di scavare con picconi e a mani nude per recuperare i loro resti, da allora rimasti sotto metri di terra.
Crollo al cimitero di Poggioreale, parenti scavano a mani nude tra le macerie per recuperare i resti dei defunti
Si tratta di una cinquantina di persone, componenti del “Comitato Crollo 5 gennaio 2022”. Un atto di protesta, ma anche di esasperazione per l’immobilismo istituzionale che c’è attorno a questa vicenda. Era esattamente 3 anni fa, il 5 gennaio 2022, quando si verificò il crollo di tre piani nelle cappelle “Dottori Bianchi” e “San Gioacchino”, seppellendo sotto le macerie migliaia di salme.
Fino allo scorso marzo, migliaia di salme furono recuperate e conservate in bare metalliche all’interno di una tensostruttura nel piazzale del cimitero, ma un altro centinaio sono ancora sotto metri di terra. Ed è per questo che i parenti, ritrovatisi nel “Quadrato” davanti alla Chiesa Madre, si sono trasferiti sul luogo del crollo e hanno iniziato a scavare tra le macerie, recuperando ossa, teschi e anche foto di defunti che erano posizionate sulle sepolture.
I lavori fermi da marzo 2024, l’azione del “Comitato 5 gennaio 2022” come segno di protesta
I parenti sono componenti del “Comitato crollo 5 gennaio 2022”. Un atto di protesta, ma anche di esasperazione per l’immobilismo istituzionale che c’è attorno a questa vicenda. Tra le prime cause del crollo, si parlò di una responsabilità legata ai lavori per il tunnel sotterraneo della metropolitana e ad una conseguente infiltrazione d’acqua. Ipotesi avallata, nelle prime ore dopo il disastro, anche dal Comune di Napoli e dalla stessa Metropolitana spa.
Una perizia del Ctu ha escluso responsabilità penali da parte di Metropolitana che, a seguito di ciò, ha fermato i lavori. Ecco il motivo dell’azione del Comitato, coadiuvato anche dai cittadini colpiti da un altro crollo, quello dell’ottobre 2022 che ha riguardato la Congrega della Resurrezione. anche in questo caso le operazioni di recupero sono ferme.