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sabato, Maggio 11, 2024
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Da Giugliano e Casoria alla Puglia: avevano stampato 8 milioni di euro falsi i Totò e Peppino della truffa

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Una ‘zecca’ clandestina dove venivano prodotte banconote da 50 euro di pregevole fattura è stata scoperta in una abitazione rurale. Tra gli uliveti della provincia di Taranto dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico finanziaria di Napoli e dal Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma. Tre falsari campani di 43, 58 e 31 anni, sono stati arrestati. La Guardia di Finanza li ha sorpresi mentre erano al lavoro. Hanno tentato la fuga ma sono stati raggiunti e bloccati. Avevano già stampato 8 milioni di euro falsi, pronti per lo spaccio. Nel laboratorio clandestino sono stati trovati macchinari particolarmente sofisticati, come stampatrici off set. Particolarmente voluminose e altamente performanti. Per individuare il laboratorio sono stati impiegati anche mezzi aerei del gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto.

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Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i
finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli e del Nucleo Speciale
di Polizia Valutaria di Roma hanno scoperto nelle campagne della provincia di Taranto
una stamperia abusiva. Adibita alla produzione di euro falsi, ricavata all’interno di
un’abitazione rurale.

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I responsabili, tre campani (M.T. classe 1975 di Carinaro, F.B. classe 1960 di
Casoria  e S.T. classe 1987 di Giugliano in Campania). Tutti con precedenti
specifici per analoghi fatti criminosi, immediatamente tratti in arresto, sono stati
sorpresi mentre erano intenti a stampare e confezionare banconote da 50 euro, pronte
per essere illecitamente immesse sul mercato.

L’opificio, attrezzato con macchine da stampa off set particolarmente sofisticate e
altamente performanti. Era stato ricavato all’interno di una villetta unifamiliare negli
uliveti del comune di Maruggio (TA). In specie, il laboratorio clandestino – di proprietà
dei figli di uno degli arrestati, difficilmente raggiungibile e originariamente utilizzato
come residenza estiva. Era collocato in un immobile che aveva subìto modifiche
strutturali per consentire l’alloggiamento dei voluminosi macchinari necessari per la
stampa, provenienti dall’hinterland napoletano e trasportati con mezzi pesanti.

Le riprese dall’alto

effettuate con l’ausilio dei mezzi aerei del Gruppo Aeronavale della
Guardia di Finanza di Taranto hanno permesso, tuttavia, di sorvegliare “a distanza”
l’abitazione sin dalle prime fasi di allestimento della stamperia.
Il tempestivo e fulmineo intervento dei militari della Guardia di Finanza ha impedito ai
tre responsabili di darsi alla fuga. Cogliendoli in flagranza di reato, mentre la produzione
di banconote false era a pieno regime.

Gli stessi, infatti, avevano già realizzato un quantitativo di banconote contraffatte nell’ordine di circa 8 milioni di euro. I preliminari accertamenti effettuati sulle banconote hanno permesso di constatarne la pregevole fattura, in grado di ingannare facilmente chiunque ne fosse venuto inpossesso.

Si procede per i reati di associazione per delinquere e falsificazione di banconote euro.

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