Continuano serrate le indagini sul duplice omicidio dei fratelli Claudio e Marco Marrandino. Il movente non è stato ancora chiarito nonostante siano pesanti le prove a carico del fermato, Antonio Mangiacapre, operaio incensurato originario di San Cipriano ma residente a Cesa, stesso paese dei Marrandino. Si celebrerà questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto dell’uomo presso il carcere di santa Maria Capua Vetere,d ove il GIP del Tribunale di Napoli Nord lo sottoporrà anche ad interrogatorio. Nelle sue prime dichiarazioni l’uomo ha negato tutto, ha detto di non conoscere i due fratelli eppure i carabinieri che erano sul posto del duplice delitto lo hanno riconosciuto senza ombra di dubbio.
Una svolta alle indagini, almeno sul movente, arriverà dagli accertamenti sui cellulari che sono stati sequestrati. Servirà a capire se i Marrandino e Mangiacapre avessero un appuntamento o se si sia invece trattato di un incontro casuale.
Inusuale anche il messaggio scritto dalla moglie di Mangiacapre su WhatsApp. “E’ tutto apposto”. “C’è stato un equivoco”, continua la donna, ma poi invita ad evitare contatti telefonici ed invita amici e parenti a recarsi a casa per parlare di persona. Nel frattempo però il pubblico ministero aveva appena terminato di interrogare il marito ed aveva emesso il Decreto di fermo di indiziato di delitto e lo aveva fatto rinchiudere nel carcere di santa Maria Capua Vetere.
La famiglia Marrandino si è affidata ad un pool di difensori composto dagli avvocati penalisti Dario Carmine Procentese, Luigi Poziello, Luigi Marrandino, Giuseppe Laudante