Questa mattina, presso la Zona ASI di Giugliano, si è tenuto un incontro tra aziende, imprenditori e il sottosegretario di Stato alle Imprese e al Made in Italy, Fausta Bergamotto. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto sui temi dello sviluppo economico e del rilancio del tessuto produttivo locale, da tempo alle prese con la difficile coesistenza con i campi rom poco distanti.
All’incontro ha preso parte anche Giovanni Pianese, candidato sindaco di Giugliano per il centrodestra, che si è intrattenuto con il sottosegretario Bergamotto per discutere delle opportunità e delle criticità del territorio, evidenziando l’importanza di politiche mirate a sostegno delle imprese locali e dell’occupazione.
Pianese: “Priorità dare case ai cittadini, non terreni ai rom”
Sulle richieste al Governo per la questione campo rom, Pianese ha dichiarato: “Le richieste al Governo sono quelle di tentare di recuperare e rilanciare quest’area, che rappresenta una grande occasione di sviluppo e quindi di occupazione. Per molti anni è stata abbandonata, in un coacervo di problemi che si accavallano l’uno con l’altro come i rifiuti, la sede dello Stir e i rom. Sono problemi di rilievo nazionale che noi poniamo all’attenzione del Governo centrale per trovare una soluzione”.
Quali sono le proposte del centrodestra per risolvere il problema campo rom? “Bisogna iniziare un tavolo nazionale con il Ministro degli Interni per arrivare a una soluzione. Io mi rendo conto che sotto il profilo umanitario i rom hanno una loro dignità umana e che gli va data una risposta la quale però non può essere lasciata al Comune. Io mi chiedo ‘qual è la norma che impone a un comune di dare i terreni ai rom?’ Io avrei un’altra norma, ovvero quella di dare le case ai miei concittadini e ai senzatetto. I due problemi vanno integrati, ma la soluzione è nazionale”.
“La vera integrazione è per gli immigrati – spiega Pianese -, mentre per i rom è l’occupazione con la quale ci sarà l’integrazione, altrimenti il fenomeno rom non sarà mai affrontato e risolto. Loro hanno una capacità riproduttiva enorme, quindi tra 10 anni il fenomeno non sarà risolto ma aumentato. Questa cosa la dissi al Prefetto: corriamo il rischio di ospitare il più grande campo rom d’Europa, perché se diamo dei terreni inevitabilmente i rom chiamano altri connazionali perché a Giugliano danno i terreni e così questo fenomeno non lo debelliamo mai”.
Con il progetto A.B.R.A.M.O si è parlato di dare case ai rom, è fattibile? “Teoricamente è fattibile, ma praticamente non è realizzabile e infatti non si è realizzato”.
Infine una riflessione sul fatto che risolvere il problema rom potrebbe dare nuovo slancio alle imprese della Zona ASI: “Anni fa un uomo che veniva per visitare anche l’Alenia lo fecero atterrare direttamente con l’elicottero perché, mi dissero, non volevano farlo attraversare le strade della zona industriale. È chiaro che se noi coabitiamo con queste emergenze, lo sviluppo della Zona ASI non avverrà mai. Io non so se il regolamento del consorzio prevede la revoca della concessione di un fabbricato abbandonato, perché purché c’è richiesta l’Asi dovrebbe revocarlo per rimetterlo sul mercato”.
Il sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto: “Una realtà produttiva così importante deve essere tutelata”
Qual è l’impegno del Governo per risolvere la questione campo rom a ridosso della Zona ASI? “Ho iniziato la visita di oggi passando e facendo una panoramica sul campo rom e mi ha colpito per due ordini di motivi. Innanzitutto per quelle che sono le condizioni in cui vivono, e secondo perché vedere delle condizioni così brutte vicino ad un’area di sviluppo economico stride un po'”.
“Ritengo che il compito del Governo – spiega il sottosegretario – e quindi anche l’impegno sia quello di dare tutto l’appoggio e il supporto e creare quei link necessari per poter affrontare un problema come questo che, credo, non sia mai stato affrontato. Una realtà produttiva così importante, per essere messa anche in condizioni di potersi ampliare e attrarre investimenti da altre parti d’Italia, d’Europa e anche del Mondo, è importante che goda delle condizioni necessarie di sicurezza e di tutela”.