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venerdì, Aprile 19, 2024
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Faceva sesso e video con minori, il pedofilo di Trentola dai carabinieri perché volevano ucciderlo

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Nicola Fiorillo, 48enne di Trentola (Caserta),  arrestato con l’accusa  di pornografia minorile,  è stato bloccato  in un blitz nell’aeroporto di Tenerife, dopo mesi di indagini condotte dai carabinieri di Trentola Ducenta coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord (procuratore aggiunto Raffaele Falcone, sostituto procuratore Cristina Curatoli).

Nel maggio 2018, a seguito di perquisizione domiciliare e informatica, venivano rinvenuti nello studio dell’uomo alcuni pc contenenti 4mila video di soggetti minori di sesso maschile.  L’uomo aveva capito di essere ricercato si era dato alla fuga.

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Dal 13 maggio al 29 luglio i militari della Stazione di Trentola Ducenta conducevano quindi una incessante attività di ricerca del 48enne, fuggito a Tenerife.  Si è inoltre accertato come Fiorillo si trovasse ad Arona trovando sostegno e rifugio da soggetti italiani residenti in Spagna. I carabinieri hanno scoperto infatti dall’attività di indagine che il 48enne casertano, per scappare dalla giustizia italiana, aveva progettato la sua fuga in Brasile prenotando un biglietto aereo nei giorni immediatamente successivi alla cattura. L’uomo aveva infatti intenzione di trasferirsi in Brasile, a Fortaleza. Attualmente Fiorillo si trova detenuto nel  carcere di Tenerife in attesa dell’estradizione in  Italia.

Nel suo paese, Trentola Ducenta, l’uomo era conosciuto perchè gestiva una ditta che organizzava i rally nel casertano e commercializzava fuochi d’artificio.

L’arresto

Come riportato dal sito de Il Mattino, il 48enne si è presentato dai carabinieri sanguinante e urlando che qualcuno lo voleva uccidere. Poco dopo, però, i militari scoprirono che si era ferito da solo e che, per arrivare in caserma, aveva costretto un tassista ad accompagnarlo dai carabinieri sotto la minaccia di una pistola. Fiorillo fu arrestato per il sequestro e per l’arma, ma i carabinieri scoprirono anche che la persona che voleva ucciderlo era il patrigno di una delle sue vittime che pagava per avere rapporti sessuali con lui e che, quando il ragazzo aveva interrotto i loro incontri, lo aveva minacciato di divulgare in rete un video in cui aveva di nascosto registrato i loro amplessi.

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