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venerdì, Marzo 29, 2024
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Fedelissimo del boss ucciso a Secondigliano:«Attirato in una trappola»

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Un appuntamento con la morte. Fatale. Senza scampo. Potrebbe essere questa la chiave di lettura per ‘interpretare’ l’omicidio del 55enne Francesco Climeni, trovato morto ieri sera in viale Altair a Secondigliano; è infatti molto probabile che l’uomo sia stato attirato in una trappola mortale. Sembra essere questa la pista maggiormente seguita dagli inquirenti nel decriptare le prime fasi di questo delitto, il primo dopo tanti mesi di ‘silenzio’ nell’area nord. I riflettori sono dunque tutti puntati sul clan Licciardi, gruppo al quale Climeni apparteneva, dove da mesi i ‘segugi’ delle forze dell’ordine registrano tensioni. Climeni è infatti un ‘nome pesante’ nell’area nord: l’uomo infatti è indicato come fedelissimo della cosca della Masseria Cardone e in particolare del boss Vincenzo Licciardi. Il corpo dell’uomo, riverso nell’abitacolo del veicolo, è stato notato da alcuni passanti. La zona, ubicata tra il rione Berlingieri e il rione Kennedy a Secondigliano, è abbastanza trafficata e per tale motivo le forze dell’ordine stanno cercando eventuali testimoni.

Sul posto polizia e carabinieri, in seguito sul posto è giunta anche la Scientifica. Indagini prese in carico dagli agenti del commissariato di Secondigliano. Climeni divenne famoso per un celebre caso di ‘giustizia lumaca’: nel 2013 infatti dopo essere stato condannato per camorra al soldo dei Licciardi lasciò il carcere per decorrenza dei termini. Sarebbe trascorso troppo tempo tra il primo e il secondo grado di giudizio.

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