Grave lutto sconvolge Giugliano. Filomena Drago, docente 62enne, si è spenta nella serata di ieri gettando nello sconforto familiari, amici ed ex studenti. Per anni ha insegnato scienze umane al liceo Carlo Levi di Marano. Mena, così come era conosciuta da tutti, lascia una figlia. I funerali si terranno questo pomeriggio alle 16 in piazza Matteotti, presso la Chiesa di Santa Sofia.
Il cordoglio social
Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sui social. Luisa, scrive: “Cara Prof questa mattina sono veramente affranta. Non riesco a crederci che non sia più qui con noi. In questi mesi ho pensato tanto a lei, e ho pregato per lei. È stata un’ottima insegnante, appassionata del proprio lavoro e innamorata dei propri studenti, che cercava di spronare in tutti i modi proprio perché li amava moltissimo. Donna determinata, intelligente, ironica, dolce e severa allo stesso tempo. Con lei, che è stata un esempio, va via un parte di me, della mia adolescenza. Sono stata fortunata a incontrarla nel mio cammino e in un certo senso ha anche guidato le mie scelte di vita e i miei studi. Conserverò tantissimi ricordi di lei, ricordi meravigliosi, il suo sorriso sincero e soprattutto il pensiero e le parole amorevoli che ha avuto per me in particolar modo in questi ultimi tempi, praticamente da quando sono diventata mamma. Le voglio bene, gliene ho sempre voluto. Tra noi c’era grande stima e immenso affetto. Riposi in pace cara Prof.Resterà sempre nel mio cuore. Un abbraccio alla sua splendida figlia Carmen”.
“Di sfuggita leggo quel nome tanto caro al mio cuore, faccio una ricerca sul profilo Facebook e realizzo che sei proprio tu: la prof che tutti gli alunni vorrebbero, tanto amata perché per noi della V Ep eri molto di più, attenta e premurosa come una mamma. Lasci un bellissimo ricordo” le parole di Raffaella. Paola, invece, scrive: “Tu che mi hai accompagnato nel periodo più burrascoso della vita di una donna, l’adolescenza, con il tuo essere dolce, comprensiva, m hai sempre guidato nelle scelte scolastiche e non… Non volevi che adesso dopo tanti anni ti chiamassi prof, mi dicevi: ‘Paoletta, mi fai sentire vecchia, ci sentivamo spesso. Io ti raccontavo della mia vita, della mia professione e tu m dicevi sempre che eri fiera della ragazzetta timida e introversa che avevi conosciuto”.
