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venerdì, Aprile 19, 2024
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“I camorristi devono andare via, non la brava gente”, l’anatema del parroco al funerale di Antimo Imperatore

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Ultimo saluto questo pomeriggio alla chiesa San Giuseppe al rione Incis di Ponticelli ad Antimo Imperatore, l’operaio di 56 anni ucciso per sbaglio il 20 luglio scorso nell’agguato al Rione Fiat. Vero e unico obiettivo del killer, Antonio Pipolo di 37 anni poi costituitosi, era Carlo Esposito, il 29enne ritenuto vicino al clan De Micco ucciso all’interno del proprio appartamento. Imperatore si trovava sull’uscio di casa per montare una zanzariera e sbarcare così il lunario.

Già sul luogo dell’agguato nella scorsa settimana la moglie di Antimo, Nunzia Lepre, il fratello Antonio e gli altri familiari tennero a specificare alla stampa come il 56enne nulla c’entrasse con le dinamiche criminali.

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La bara è arrivata poco fa in chiesa. La messa è officiata da don Modesto Bravaccino. Bel gesto delle pompe funebri ‘Chiarotti’ che ha regalato il funerale alla famiglia di Imperatore. Parenti e amici indossavano magliette bianche con il suo volto con la scritta ‘Resterai sempre nel nostro cuore, Robin Hood’, che sarebbe il soprannome con cui veniva chiamato Antimo. Scene di disperazione all’interno della chiesa di San Giuseppe, con i parenti di Antimo Imperatore che piangono sulla bara. Sulla bara un mazzo di fiori, la foto di Antimo e una sciarpa del Napoli. Presenti anche i rappresentanti del presidio di Libera Ponticelli.

L’omelia di don Modesto Bravaccino

Don Modesto Bravaccino: “Nessun tormento, toccherà più Antimo”.

“Per accompagnare questo fratello nell’ultimo viaggio, ci chiediamo come si chiede il Vangelo, Signore se tu fossi qui non sarebbe accaduto. Don Mimmo Battaglia ci sta chiamando ogni giorno per capire cosa è successo”. Don Modesto legge un’omelia già letta da don Mimmo Battaglia un anno fa a Scampia. si rivolge a Dio”. Oh Dio ascolta la preghiera del tuo popolo, in questo momento di smarrimento ci affidiamo a te”. Don Modesto Bravaccino chiede ai fedeli presenti di ripetere”. Noi crediamo, con lui diciamo di resistere all’omertà, ai ricatti, alle stese. Noi vogliamo diventare segno di speranza, metterci la faccia, sporcarci le mani ma non il cuore”. Coraggio, non fuggiamo dobbiamo continuare a testimoniare con la nostra presenza che la maggior parte di noi è brava gente e che sono loro (i camorristi ndr.) a doversene andare”.

Una delle figlie ha letto una lettera in Chiesa, commuovendo tutti. All’uscita del feretro è stata fatta volare una corona di palloncini bianchi e azzurri.

 

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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