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venerdì, Aprile 19, 2024
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Guerra di camorra nei rioni di Fuorigrotta, trovate 2 pistole pronte a sparare

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Dopo gli ultimi agguati mortali compiuti dalla camorra a Fuorigrotta lo Stato italiano ha deciso di dare una risposta. Condotti controlli a tappeto dei Carabinieri della compagnia di Bagnoli nel quartiere Fuorigrotta e nel rione Traiano. Grazie al supporto dei militari del Reggimento Campania e delle Aliquote di Pronto Intervento sono stati predisposti posti di blocco e perquisizioni lungo le strade al centro di fatti di sangue.

Via Caio Duilio, via Campegna e i rioni Lauro e Traiano, presidiati da decine di militari alla ricerca di armi e droga. Sono 111 le persone controllate, tra queste 52 i pregiudicati, 48 i veicoli ispezionati. Rinvenuti e sequestrati nel rione Lauro, all’interno di alcuni guanti, nascosti in una cassetta di ispezione, 4 proiettili cal. 9 e 4 cal. 7,65mm.

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IL VIDEO DEI CONTROLLI

Nel complesso popolare della “99” del Rione Traiano eseguite numerose perquisizioni. Lungo il muro perimetrale del rione rinvenute 2 pistole. La prima è una Beretta 7,65 con 8 colpi nel serbatoio e uno in canna, pronto ad essere esploso. È risultata oggetto di un furto commesso nel 2017 a Latina. Tra le foglie di edera una revolver 38 special con matricola abrasa e 5 proiettili nel tamburo. Anche questa era pronta a sparare.

E ancora, in un cestino per alimenti, nascosto tra le piante, un panetto di hashish di 120 grammi, 85 grammi di cocaina e una busta sottovuoto contenente 130 grammi di marijuana e materiale vario per il confezionamento. I controlli continueranno anche nelle prossime ore.

Omicidio a Fuorigrotta, ucciso il guardaspalle del boss Iadonisi

È indicato come appartenente al clan Iadonisi il 42enne ucciso questa notte a Fuorigrotta. Salvatore Capone, 42enne si via Leopardi, è stato infatti colpito a morte proprio nella roccaforte del gruppo, il Rione Lauro. Un’esecuzione vera e propria che, dopo il ferimento di Vitale Troncone la mattina dell’Antivigilia, complica il già frammentato quadro delle tensioni che da mesi caratterizzano l’area flegrea. Capone, stando alle ultime informative di polizia, è indicato come particolarmente vicino a Francesco e Cosmo Iadonisi recentemente condannati. Le indagini sono affidate agli uomini del commissariato San Paolo che già in alcune circostanze avevano fermato Capone in compagnia di appartenenti al clan.

Dopo l’omicidio di Andrea Merolla (nipote di Vitale Troncone), il ferimento dello stesso boss all’esterno del bar di famiglia ecco l’ennesimo agguato che insanguina Fuorigrotta sempre più al centro degli ‘appetiti’ criminali di diversi gruppi. Un’escalation iniziata con gli omicidi di Gaetano Mercurio e proseguita con quello di Antonio Volpe reggente del gruppo del ‘Serpentone’. L’omicidio di Capone sarebbe dunque la ‘risposta’ dei Troncone ai due agguati subiti.

Capone era un personaggio molto conosciuto negli ambienti di mala a Fuorigrotta: il suo ultimo arresto risale a tre anni fa quando fu catturato dagli agenti del commissariato San Paolo mentre, armato, aveva accompagnato Cosmo Iadonisi a firmare. In quell’occasione fu recuperata anche una pistola risalente alla guerra nella Ex Jugoslavia. Una cosa è certa: Fuorigrotta è ripiombata nel caos con i Troncone al momento isolati ma che avrebbero (il condizionale è d’obbligo) voluto lanciare una risposta ai rivali. Gli Iadonisi, stando alle ultime informative, sarebbero al momento molto vicini ai Sorianiello della zona detta ‘99’ del Rione Traiano.

«Fuorigrotta ai fuorigrottesi», quel ‘no’ che ha scatenato la guerra nell’area flegrea

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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