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venerdì, Aprile 19, 2024
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«Ha vissuto l’inferno, ora sarà peggio», lettera da brividi ad Antonietta Gargiulo

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Le condizioni di Antonietta Gargiulo stanno migliorando. E’ seguita costantemente dai familiari e da una équipe di psicologi. Sarà sempre più difficile la sua ripresa visto che dovrà affrontare un dolore molto più forte rispetto a quello fisico, la morte delle sue due figlie Martina e Alessia. Autore della follia l’ex marito Luigi Capasso, il quale non accettando la fine del matrimonio ha deciso di mettere in atto quel terribile piano, già programmato da tempo: uccidere la moglie, le figlie e poi suicidarsi. Da quella terribile tragedia è riuscita a salvarsi solo Antonietta Gargiulo.

In tanti stanno mostrando vicinanza e comprensione per il dolore di Antonietta e la sua famiglia, originaria di Melito. Tante le lettere e i messaggi di cordoglio ricevuti, ma tra i tani quella che resta impressa è una lettera scritta da una mamma, Elena Morè. Ciò che accomuna Antonietta ed Elena è lo stesso dolore, entrambe hanno perso i loro figli uccisi dai loro padri. Era il 2012 quando il marito di Elena gettò dalla finestra i suoi figli, Samuele di 4 anni ed Emanuela 14 mesi. Lei riuscì a salvarsi grazie all’intervento di un vicino.

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Oggi la 45enne di Cesena ha deciso di raccontare il suo dolore indirizzando una lettere ad Antonietta, un frammento di quella lettera è stato riportato dal Corriere della sera e letto nel programma ‘Storie Italiane’. Una donna che racconta tutto il dolore che solo una mamma, proprio come Antonietta, ha vissuto e sta vivendo: “Non ceda ai sensi di colpa, non se li dia. Perché deve sapere che ha fatto tutto ciò che doveva e poteva. Spero tanto ce la faccia anche Antonietta perché tornare a vivere si può. a cosa che più mi fa rabbia è che questa donna aveva chiesto aiuto. E aveva spiegato la situazione al comandante del marito. Le persone sapevano, eppure… Anch’io sapevo che mio marito era entrato nel tunnel di una depressione profonda che solo terapie psichiatriche e psicanalitiche avrebbero potuto curare. Decisi che dovevamo chiedere aiuto anche noi, ma lui no, non voleva. Ho rispettato le mie scelte e sono rimasta: fin che morte non ci separi, avevo promesso.Ha vissuto l’inferno prima, ma ora sarà peggio. E ci saranno tantissime lacrime: Chieda aiuto a persone competenti che le stiano vicino mentre riprende il suo cammino”.

 

 

 

 

 

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