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sabato, Aprile 20, 2024
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Il poliziotto napoletano che arrestò Rosetta Cutolo, così finì la latitanza della sorella del boss

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Carmine Esposito riuscì a catturare Rosetta Cutolo, sorella del capo della Nco. Nato a Napoli, 62 anni, si è laureato in Giurisprudenza e in Scienze delle Pubbliche amministrazioni. Dal 1988 è stato in servizio alla Squadra Mobile di Napoli e, successivamente, al Centro Interprovinciale Criminalpol del capoluogo campano, dove rimane fino al 1994. È proprio in questi anni che riesce a mettere a segno una serie di arresti importanti: da Rosetta Cutolo, superlatitante e sorella del noto boss della camorra Raffaele Cutolo, al luogotenente dei cutoliani Sergio Marinelli, preso in Venezuela.

In carcere finirono anche numerosi affiliati al clan La Torre e il capo clan Augusto La Torre, tra i più potenti della provincia di Caserta. Proprio per quell’operazione a gennaio del 1991, Esposito venne promosso per merito straordinario alla qualifica di vice questore aggiunto. Attualmente Esposito è questore di Roma, inoltre, lo scorso 2021 è stato nominato prefetto di Foggia.

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IL RUOLO DI ROSETTA CUTOLO

Rosetta Cutolo è morta ad 86 anni, nella sua casa di Ottaviano, dove era tornata dopo essere stata ricoverata alcuni giorni in ospedale per la frattura a un femore. A lei don Raffae’ aveva affidato la gestione degli affari e degli affiliati. Secondo gli inquirenti donna Rosetta era anche custode dei suoi segreti, ipotesi suffragata dal ritrovamento di documenti custoditi nel Palazzo Mediceo, dove la donna ha vissuto per qualche tempo e dal quale gestiva gli affari della Nco.

Condannata per associazione mafiosa, Domenica Rosa Cutolo si costituì nel 1993 dopo un lungo periodo di latitanza, durante il quale riuscì a sfuggire a diversi blitz. Rosetta ”e monache’ nei primi anni ’90 si era anche rifugiata in un convento dal quale scappò prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. La donna da circa dieci anni non aveva più pendenze penali, da quando era stata assolta dall’accusa di essere la mandante di un omicidio avvenuto ad Avellino.

DALLA SCARCERAZIONE ALLA CREMAZIONE

Dopo essere stata scarcerata, Rosetta era tornata nella casa paterna, in via delle Rose, dedicandosi al ricamo. L’ex esponente di spicco della NCO, oltre a disegnare e realizzare ricami, si proclamava casalinga e contadina. La salma della donna è stata cremata, infatti, non ci ci sono stati funerali pubblici: il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha infatti vietato la celebrazione così come accaduto due anni fa per il fratello Raffaele, la cui salma fu portata a tarda sera nel cimitero di Ottaviano blindato per l’occasione e dove era attesa dalla moglie, dalla figlia, da Rosetta e dal fratello Pasquale.

 

 

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