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martedì, Aprile 16, 2024
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Imperiale condannato a 5 anni di carcere e accusato di essere il narcos degli Scissionisti

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Raffaele Imperiale è apparso sereno quando al suo atterraggio a Fiumicino la Squadra Mobile di Napoli e il Gico della Finanza gli ha notificato l’ordine di esecuzione della condanna a 5 anni e 10 mesi per droga e l’ordinanza cautelare per associazione con il clan degli Scissionisti contestata fino al 2021. Il super narcos è stato estradato in Italia venerdì scorso ed è stato interrogato dal gip del Tribunale di Napoli Linda D’Ancora, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

LA CATTURA DI IMPERIALE

Le indagini che hanno consentito di localizzare Imperiale, durante la sua dorata latitanza negli Emirati Arabi Uniti a Dubai lo scorso 4 agosto, sono state condotte sotto il coordinamento della Procura partenopea, dal Gico e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, rispettivamente guidati dal tenente colonnello Danilo Toma e dal generale Domenico Napolitano, e dalla Squadra Mobile di Napoli, diretta da Alfredo Fabbrocini. Imperiale, noto per avere acquistato, custodito e poi fatto anche trovare due preziosissimi quadri di Van Gogh rubati, è stato consegnato all’Italia in seguito un provvedimento di espulsione.

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LA RICHIESTA AGLI EMIRATI ARABI

Lo scorso 8 marzo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha personalmente consegnato al suo omologo degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah Al Nuaimi, la terza richiesta di estradizione, firmata da lei, per Raffaele Imperiale. Nell’incontro bilaterale col ministro saudita la Guardasigilli sollecitava con forza una pronta esecuzione per tutte le richieste di estradizione presentate dall’Italia, auspicando una più proficua collaborazione giudiziaria tra i due Paesi.

A tutela poi dei connazionali che si trovassero coinvolti in procedimenti giudiziari negli Emirati, la Ministra Cartabia ha sottoscritto con Al Nuaimi, un accordo di cooperazione giudiziaria, per consentire ai condannati di scontare la pena nei rispettivi Paesi di origine.

LA FAIDA DI SECONDIGLIANO E IL RUOLO DI ‘FERRARELLE‘ IMPERIALE

E’ appena ventenne quando si trasferì ad Amsterdam dal fratello. Forse è in terra olandese che capì l’importanza di determinati canali. Lì fu introdotto da un uomo dei Moccia a Elio Amato (il fratello di Raffaele, capo degli Scissionisti) che si presentò come Giancarlo prenotando un carico da far arrivare a Secondigliano.

Iniziò cosi l’ascesa del giovane Imperiale che macinò milioni di euro grazie all’organizzazione criminale creata da Paolo Di Lauro. All’epoca nel clan di Ciruzzo o’ milionario c’erano i boss Raffaele Amato, Maurizio Prestieri, Rosario Pariante, Enrico D’Avanzo, Raffaele Abbinante, Gennaro Marino e Antonio Leonardi.

Quindi Imperiale diventò un referente di Secondigliano che trattava direttamente con i Signori della Droga. Talmente potente che quando scoppia la faida sia i Di Lauro che gli Scissionisti sanno bene che ‘o Lello sarà decisivo al fine degli esiti della contesa. Previsione che si concretizza quando Imperiale continuò a rifornire la ‘Scissione’.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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