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venerdì, Marzo 29, 2024
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In autobus da Napoli alla Puglia per uccidere l’ex, confermato ergastolo per Salvatore Carfora

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Confermata la condanna all’ergastolo per Salvatore Carfora, il 39enne che il primo febbraio 2021 uccise l’ex fidanzata Sonia con trentuno coltellate. I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Lecce hanno quindi deciso e dopo aver annullato l’isolamento diurno per un anno, disposto in primo grado, hanno confermato la reclusione a vita.

Il viaggio e poi l’omicidio 

Salvatore Carfora , originario di Torre Annunziata, aveva intrattenuto una relazione con quella che poi diverrà vittima della sua crudelissima mano. La ragazza riminese, più giovane di lui di dieci anni, si chiamava Sonia Di Maggio. La giovane è stata uccisa, con ben 31 coltellate, tra le strade di Specchia Gallone a Minervino di Lecce. Dalle ricostruzioni del pm Sonia si era ormai trasferita a Minervino dopo aver iniziato una relazione con un giovane del posto. La furia omicida di Salvatore Carfora lo ha spinto a compiere un viaggio verso la Puglia in autobus. Viaggio effettuato esclusivamente per compiere l’infelice gesto ed uccidere la giovane ragazza.

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Una volta sceso dall’autobus infatti Carfora va subito alla ricerca di Sonia, che sfortunatamente trova. Mentre era intenta a passeggiare con il suo nuovo compagno infatti la giovane viene colpita da una raffica di coltellate, concentrate principalmente nella zona del volto e del ventre. Secondo il pubblico ministero Carfora non ha agito però per gelosia bensì per punire la giovane Sonia. L’uomo, inoltre, non è un “novellino” di sentenze in tribunale e polizia, ha infatti precedenti per rapina, lesione personale aggravata, furto con strappo.

La versione di Salvatore Carfora 

Durante le indagini sono stati analizzati anche gli sms minatori che Carfora indirizzava alla vittima ed al nuovo compagno. Definiti nei suddetti come: “Due morti che camminano” i due venivano inoltre minacciati dal killer: “e meglio che rinuc a Sonia si no ti fac fa na brutta fin decid bene” e “nn sai contro chi ti sei messo”. Motivo per cui Carfora è stato accusato anche di stalking oltre che di omicidio.

Secondo il 39enne di Torre Annunziata la furia nei confronti della donna sarebbe scattata quando alla richiesta di ritornare a Napoli avrebbe risposto: “è troppo tardi“. Per Carfora questa frase sarebbe stata la causa delle coltellate. E il coltello? secondo la versione dell’imputato era solo un arma di autodifesa. La versione del compagno della donna, presente alla tremenda scena, è però diversa. Secondo l’uomo infatti, Carfora ha inveito sferrando da subito le coltellate alla donna che tra l’altro era di spalle. Rapido e premeditato quindi l’attacco alla giovane Sonia.

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