Una madre e i suoi due bambini, uno di appena due mesi e l’altro di sette anni, sono stati trasportati d’urgenza al Centro di Medicina Iperbarica dell’ospedale Santobono di Napoli per una grave intossicazione da monossido di carbonio, causata dall’inalazione di fumi generatisi dall’utilizzo di una stufa lasciata accesa in camera da letto.
Il fatto è avvenuto questa notte a Sant’Angelo d’Alife, provincia di Caserta. Si tratta di una famiglia di origine indiana, tratta in salvo grazie all’intervento dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Piedimonte Matese, unitamente a quelli della Stazione di Ailano, che hanno ricevuto la segnalazione da parte di un vicino di casa della famiglia.
Famiglia intossicata da monossido di carbonio, trattati con ossigeno iperbarico
La famiglia è stata trasportata tra gli ospedali di Piedimonte Matese, Salerno e il Santobono di Napoli. In quest’ultimo presidio, la madre e i due piccoli, quelli intossicati in maniera più grave, sono stati immediatamente sottoposti al trattamento con l’ossigeno iperbarico, al termine del quale sono scesi i livelli della carbossiemoglobina nel sangue, con un netto miglioramento delle funzioni vitali di tutti gli organi, specie di quello cerebrale.
I componenti della famiglia sono al momento in condizioni stabili ma non in pericolo di vita, e saranno sottoposti ad ulteriori cicli con l’ossigeno iperbarico per evitare la cosiddetta sindrome post-intervallare che si può verificare anche a un mese dall’intossicazione e che provoca gravi danni al tessuto cerebrale.