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giovedì, Aprile 18, 2024
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“La nostra vita non vale 30 euro”. Sit in a Napoli per Salvatore Caliano

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“La nostra vita non vale 30 euro”. Sit in a Napoli per Salvatore Caliano

Un sit-in dinanzi l’Ispettorato del Lavoro per dire basta alle morti bianche, come quelle che ha colpito il povero Salvatore Caliano, il 22enne precipitato mentre puliva un lucernario di un condominio di via Duomo per soli 30 euro. I movimenti cittadini come Napoli Direzione Opposta, ex Opg, Disoccupati 7 Novembre si sono ritrovati questa mattina in via Amerigo Vespucci ricordando le 318 vittime sul posto di lavoro dall’inizio dell’anno.

Tra queste Salvatore, dipendente del bar Tico, sempre in via via Duomo e a pochi passi dal luogo della tragedia, andato ad ingrossare questa terribile lista. La storia del giovane, che sognava di diventare un calciatore, afferma Bruno Martirani di Napoli Direzione Opposta, «è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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Storie come questa non devono ripetersi più. Anche se questi appelli possono essere fini a se stessi, noi continueremo ad essere in piazza e sui territori per provare a supportare tutte le cause di lavoro legate alla precarietà esistenziale. La nostra azione di oggi non è solo politica ma anche umana».

Da ieri è attiva una raccolta fondi,

organizzata dalla trasmissione Sport in Campania in onda su Televomero, per il funerale di Salvatore, la cui data non è ancora stata fissata. «Noi accogliamo questa iniziativa e la rilanciamo. Siamo vicini ala famiglia di Salvatore» aggiunge Martirani. Ludovica Lotano si occupa della Camera del Lavoro del centro sociale Ex Opg del quartiere Materdei, tentando di orientare chi chiede un supporto.

«Le strutture territoriali adibite ai controlli devono agire in maniera efficace. Le condizioni precarie di vita come quelle di Salvatore sono sempre più diffuse, partono dai ventenni e toccano anche a chi ha 50 anni e i padri di famiglia. I profitti si fanno sulla pelle dei lavoratori. Nel 2018 è scandaloso quanto continua ad accadere». A simboleggiare la continua carneficina sul posto di lavoro una vernice rosso sangue cosparsa sul marciapiede dinanzi all’Ispettorato del Lavoro e allo striscione affisso recante la scritta. “Le nostre vite valgono più di 30 euro, contro precarietà e lavoro nero’’.

Eduardo Sorge, Movimento Disoccupati 7 Novembre. «Sono 4 anni che chiediamo a tutte le istituzioni di sbloccare immediatamente quelle risorse per garantire il lavoro stabile e sicuro. Oltre ad un reddito con cui poter campare. Ai tanti giovani che vivono in una condizione simile a quella di Salvatore diciamo come un’alternativa esiste, cioè organizzarsi e lottare insieme, partendo da Napoli, per non cadere nel ricatto della Legge Fornero o del lavoro sfruttato.

Ci sono – ricorda Sorge – 480milioni di avanzo libero in Città Metropolitana. Ci sono oltre 600 milioni di fondi europei ancora da spendere e miliardi di euro utilizzati per interventi militari».

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