venerdì, Agosto 15, 2025
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Le rivelazioni del boss pentito Giugliano: “Così ho inquinato il voto a Poggiomarino”

L’ex boss Rosario Giugliano avrebbe inquinato le elezioni a Poggiomarino facendo eleggere il sindaco Maurizio Falanga. Nell’ottobre 2023 il collaboratore di giustizia ha rilasciato diversi verbali in merito alla tornata elettorale amministrativa del 2020: “In campagna elettorale mi sono speso in prima persona con imprenditori, cittadini e parenti per imporre il voto a favore di Maurizio Falanga... Ci tengo a precisare che quando io mi muovevo a Poggiomarino a sostegno di un certo candidato era palese che quella persona era in mia rappresentanza e quindi non aveva bisogno di fare uso di minacce per ottenere il voto”.

Come riporta l’ordinanza di custodia cautelare Giugliano, detto ‘o minorenne, in un interrogatorio dichiarò anche: “Una volta individuato il candidato sindaco della coalizione, nella figura di Maurizio Falanga, ed essendomi garantito l’appoggio di Carillo quale rappresentante dei moderati e di Luigi Belcuore quale esponente di Fratelli d’Italia, di fatto avevo il controllo della coalizione di centrodestra e quindi della possibile amministrazione comunale“.

Accusato di essere il ‘gancio’ tra la politica e il boss Giugliano, arrestato l’imprenditore

Stamane il sindaco Maurizio Falanga e il vice sindaco Luigi Belcuore sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della procura di Napoli per voto di scambio politico-mafioso a Poggiomarino. Analoga misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri di Torre Annunziata nei confronti di Franco Carillo, ritenuto dalla Dda intermediario tra la politica e il boss Rosario Giugliano, boss locale.

Candidata la sorella dell’emissario

Carillo, che aveva fatto anche candidare la sorella, invece, avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra la politica e il boss Rosario Giugliano, all’epoca dei fatti appena scarcerato, e anche di garante degli accordi presi assicurando con la vittoria delle elezioni al primo turno una quota degli appalti alla camorra e assunzioni nelle ditte a cui sarebbero andati, tra cui quelli per la metanizzazione, la ristrutturazione e gestione del cimitero.

Più volte, secondo quanto documentato dai carabinieri, Carillo ha incontrato il boss, che era in regime di libertà vigilata, per il giudice e la Dda: “fungendo da emissario per conto del sindaco Falanga e del vice Belcuore”