“La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare.” Ciao Maestro, ci hai insegnato ad amare la musica e a sorridere sempre“. Sono tantissimi i post di dolore per Ezio Bosso. La tragica notizia della morte del direttore d’orchestra, compositore e pianista, ha gettato nello sconforto l’Italia intera. Ezio Bosso è morto questa notte a 48 anni nella sua casa di Bologna. Ad ucciderlo un cancro con cui conviveva da molti anni e che l’ha costretto ad allontanarsi dai grandi palcoscenici lo scorso settembre 2019. Il maestro aveva commosso il mondo quando alcuni anni fa aveva annunciato di essere malato di una patologia neurodegenerativa.
Bosso è uscito dalla sua nicchia di pubblico quando nel 2016 Carlo Conti lo aveva invitato al Festival di Sanremo come ospite d’onore. “Ha illuminato quell’edizione della kermesse con le sue parole, il suo talento, la sua energia. Ci ha regalato emozioni fortissime e forse anche inaspettate per chi non lo conosceva».
Nel 2007 memorabile la collaborazione tra il maestro Ezio Bosso ed il rapper napoletano Lucariello, nasce così la canzone Cappotto di legno. Su una base di musica minimalista scritta dal compositore, si ascolterà poi in versione integrale e accompagnata da un quintetto d’archi il 29 aprile a Radio Deejay, all’interno del programma condotto da Alessio Bertallot “B-Side”.
Nel testo Lucariello si immagina, dalla prospettiva di un killer, l’omicidio dello scrittore Roberto Saviano inserendo i campionamenti della voce di Nicola Schiavone, padre del Boss della camorra Francesco Schiavone, detto sandokan, che lo definisce: “un pagliaccio, un buffone“.