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sabato, Aprile 20, 2024
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Mala di Forcella, l’avvertimento di Giuliano ai Mazzarella: «Se vuole il quartiere sarà guerra»

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Le sue dichiarazioni hanno permesso agli inquirenti di dare il colpo finale ai Mazzarella stanziati tra Forcella e la Maddalena. Rivelazioni che hanno fotografato ciò che è accaduto tra i vicoli del ‘ventre molle’ di Napoli negli ultimi anni. Prima della decisione di passare dalla parte dello Stato. Salvatore Giuliano ‘o russ ha spiegato agli inquirenti quali erano gli equilibri nel quartiere al momento della sua scarcerazione rivelando che, per parlare con gli affiliati dei Mazzarella, disponeva di un telefono dedicato poi sequestrato dagli agenti della squadra mobile. Un ‘filo diretto’ con la controparte e in special modo con Salvatore Barile con cui aveva contatti telefonici quotidiani. Come rivelato da ‘o russ a Forcella, dopo la sua scarcerazione, vi era un clima di attesa. Michele Mazzarella, reggente dell’omonimo gruppo, era anch’egli prossimo ad uscire dal carcere e tutti si chiedevano quali sarebbero state le sue mosse. Tra questi anche Barile che ne discusse con lo stesso Giuliano.

Le rivelazioni di Salvatore Giuliano: un telefono dedicato per parlare con i Mazzarella

Nel verbale del 15 giugno 2021 Giuliano ha spiegato:«Da quando io e Salvatore Barile abbiamo fatto il discorso i nostri rapporti sono stati quotidiani, avevamo un telefono dedicato per parlare tra noi, sequestrato dalla Mobile al momento del mio arresto; voglio precisare che si tratta del telefonino piccolo perché ne avevo più di uno e che da poco avevamo cambiato i telefoni ed era lui a procurarli; quello piccolo che mi è stato sequestrato avrei dovuto buttarlo poiché era in collegamento con un telefonino in uso al Barile che gli è stato sequestrato qualche giorno prima del mio arresto, durante una
operazione cd. alto impatto avvenuta al Connolo. Prima che Michele Mazzarella uscisse dal carcere io avevo parlato con Barile Salvatore della sua scarcerazione, quest’ultimo mi aveva prospettato la possibilità che Michele volesse prendersi Forcella e io gli avevo risposto che in questo caso ci sarebbe stata la guerra. Così non è stato. Quando Michele è stato scarcerato ha ripreso le redini del clan e ha voluto incontrarmi. Voglio precisare che non ha voluto vedere nessuno all’inizio tranne me».

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