Nelle scorso ore ha preso il via in Argentina il processo per la morte di Diego Armando Maradona, che vede indagate 7 persone accusate a vario titolo di aver avuto un ruolo nel decesso del Pibe de Oro o comunque di non aver fatto quanto di competenza per evitarlo.
A tal proposito è intervenuto a Radio Crc Valerio Antonini, presidente del Trapani Calcio e Basket, ma soprattutto grande amico del più forte calciatore di tutti i tempi.
“Ho delle informazioni che possono provare che Maradona è stato assassinato. L’avvocato Matias Morla, che ha cercato di mettere le mani sul capitale di Diego, è il vero responsabile di quello che è accaduto – ha spiegato Antonini – Morla si occupava della scelta del medico e delle strutture su cui Diego si poteva appoggiare, è lui il principale responsabile e il colpevole della morte di Maradona. E’ lui che ha nominato le persone che facevano parte del suo entourage che si occupavano anche di controllarlo ma che in realtà lo facevano ubriacare e lo facevano ridurre in pessime condizioni per poi abbandonarlo”.
Il patron del Trapani ha poi aggiunto: “Non solo sono convinto che Diego sia stato assassinato ma ho da anni tutta una serie di informazioni che gestivo direttamente poiché spesso con Diego andavamo in viaggi di lavoro in Venezuela, Cuba e Venezuela. Ne ho vista di cotte e di crude per cui potevo scrivere un libro. C’erano personaggi che ruotavano intorno a Diego che hanno contribuito in maniera chirurgica a quello che è successo e mi riferisco a chi gestiva la parte legale di Diego che gli faceva firmare tutto ciò che doveva firmare anche quando Diego non era in buone condizioni. Tutte queste cose sono successe da anni”.
Che ci siano state gravi responsabilità sulla morte del campione argentino ne è convinto, anche suo figlio, Diego Armando Maradona Jr, intervenuto ai microfoni di Radio Marte: “Faremo di tutto affinché mio padre possa riposare in pace. Tutte le persone che hanno contribuito a questa vergogna contiamo che possano pagare per ciò che hanno fatto. Siamo convinti, guardando tutte le carte e le prove, che si tratti di un omicidio a tutti gli effetti. Non abbasseremo la guardia, continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per dare giustizia a mio padre, che non meritava una fine così”.
