È stato uno sfogo durissimo quello di Claudia Villafane in televisione. L’ex moglie di Diego Armando Maradona è è intervenuta nel corso di un programma di America Tv, “Polemica al bar”. La madre di Dalma e Giannina ha lanciato forti accuse nei confronti di Matias Morla, avvocato del campione negli ultimi anni di vita, e dei medici che lo hanno assistito, a cominciare dal neurochirurgo Leopoldo Luque, uno dei sette indagati nell’inchiesta per la morte del campione.
L’attacco dell’ex moglie di Maradona
«Sono circolati audio in cui è fin troppo chiaro quello che è accaduto – ha spiegato la donna riferendosi alle chat whatsapp tra i componenti del clan dell’ex marito – Si dice che non c’erano rapporti con Diego ma non è così: ci vedevamo a casa delle nostre figlie, ci mandavamo messaggi anche fino agli ultimi giorni. La verità è che ci sono persone che stanno difendendo quello che non può essere difeso. Per queste persone è morta la gallina dalle uova d’oro. Diego è stato sequestrato da persone che non sono intervenute di fronte a quel disastro che era diventata la sua vita. Quando si parla del rapporto di Diego con i figli si parla solo di Dalma e Gianinna. Ma Diego ne aveva anche altri».
Sui media in Argentina intanto non si ferma la pubblicazione dei testi Whatsapp che si scmbaivano i medici e gli assistenti di Maradona, anche a mesi di distanza dalla morte di Diego. Tra aprile e maggio dello scorso anno, infatti, il dottor Luque chiedeva alle persone più vicine a Diego di raccogliere tutto il materiale per preparare una documentata cartella clinica. La ragione? «Potremmo perderlo da un momento all’altro e le figlie se la prenderebbero con me». In quelle settimane, infatti, c’era il timore che l’ex giocatore morisse per i mix di alcol, pasticche e marijuana, quella che gli metteva a disposizione Charly Ibanez, entrato nel clan dell’ex campione grazie a una parentela con Rocio Oliva, peraltro fornendo false generalità perché era ricercato per rapina a mano armata.
I timori del dottor Loque
Il dottor Loque era preoccupato soprattutto per il fatto che potessero emergere tracce di droga in un’eventuale autopsia. Il neurochirurgo aveva spiegato a Maradona i ricschi che correva con quel mix. In un colloquio con Vanesa Morla, che gestiva i conti di Diego, chiariva che l’ex capitano della Seleccion argentina non era in imminente pericolo di vita ma aveva una malattia cronica: l’alcolismo.
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