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sabato, Aprile 20, 2024
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Omicidio Marco Vannini, al via il processo bis: in aula audio inediti della telefonata al 118

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Torna in aula uno dei casi giudiziari più seguiti dall’opinione pubblica. L’omicidio di Marco Vannini torna in Corte d’Appello dopo la decisione della Corte di Cassazione di disporre un nuovo processo. Inizia questa mattina a Roma il processo bis ricostruire la morte del 20enne, ucciso il 17 maggio del 2015 nella casa della fidanzata Martina a Ladispoli. “Ci aspettiamo giustizia e verità per Marco”, lo ha detto la madre Marina Conte arrivando, assieme al marito Valerio, in Corte d’Appello.

Il 7 febbraio scorso la Corte di Cassazione ha accolto la richiesta delle parti civili e del sostituto procuratore generale disponendo un nuovo processo per il riconoscimento dell’omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Marco Vannini. Nel gennaio del 2019, il primo processo d’Appello si era concluso con la riduzione da 14 a 5 anni di reclusione per Ciontoli. L’accusa nei confronti del militare di carriera (sottufficiale della Marina militare) era stata derubricata da omicidio volontario a colposo. Confermate le altre condanne a tre anni di reclusione per i due figli di Ciontoli, Martina e Federico, e per la moglie Maria Pezzillo.

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Non solo Antonio Ciontoli, ma anche le posizioni dei figli Martina e Federica e la moglie Maria Pizzillo saranno rivalutate. La dinamica, per alcuni tratti ancora avvolta dal mistero, dovrà essere ricostruita dai giudici. Dallo sparo di Ciontoli a Marco Vannini alle bugie reiterate, passando per le consulenze mediche. Queste le basi da cui ripartirà il processo alla famiglia Ciontoli.

Un gruppo di esperenti americani della Emme Team ha portato avanti uno studio sonoro sulla telefonata fatta al 118. Lo studio che si basa su evidenze scientifiche e matematiche, attraverso lo studio dell’ispettogramma del suono e delle vibrazioni vocali è riuscito a far emergere, con maggiore chiarezza, la voce di Marco Vannini durante la telefonata dei Ciontoli al 118. “Ti prego basta”, “portami il telefono” sono queste le parole che Marco avrebbe pronunciato quella sera. Gli studiosi americani, ora, hanno intenzione di portare tutto i loro mezzi all’interno dell’aula.

I tecnici hanno lavorato sulle stesse chiamate effettuate prima da Federico e poi da Antonio Ciontoli, isolando le voci di due ignoti, il primo che sembrerebbe dire “Non lo muovi”, il secondo: “È solo un taglio” e poi “Spiegaglielo bene”. Questa notizia potrebbe cambiare completamente tutte le dinamiche del processo in partenza questa mattina. Secondo il legale della famiglia Vannini, Celestino Gnazi, andrebbe fatta chiarezza su quanto accaduto il prima possibile.

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