Tra le tante persone intervistate da Maurizio Costanzo nel corso della sua lunghissima carriera da giornalista e nel mondo della televisione, c’è stato anche Diego Armando Maradona. Il grande campione argentino, scomparso il 25 novembre 2020, fu intervistato da Costanzo nel corso della trasmissione “L’Intervista”, andata in onda su Canale 5 il 27 gennaio 2017. Già qualche anno prima di quella data, Maradona sarebbe dovuto essere ospite di Costanzo al “Maurizio Costanzo Show”, ma disertò a pochi minuti dall’inizio della puntata per motivi mai chiariti, e che Costanzo ritenne “Incomprensibili”. Fortunatamente, poi, si è riusciti a rimediare.
Costanzo e la storica intervista a Maradona: tra il passato, la gloria calcistica, la famiglia e i rapporti con la Camorra
In quell’occasione, il ‘Pibe de Oro’ raccontò, in lacrime, alcune fasi cruciali della sua vita: dai problemi con il fisco e con la droga ai rapporti con la famiglia, passando per i trionfi col Napoli ai complicati rapporti con la Camorra.
Proprio dei suoi rapporti con la Camorra parlò così: “Mi ricordo che uscivo di notte e incontravo queste persone. Non sono il tipo di persona che chiede i documenti o il passaporto per fare una fotografia. Mi prestavo a quelle foto e poi uscivano quel tipo di notizie sui giornali. Non ho mai avuto rapporti con la camorra. Dalla malavita ho avuto solo la sicurezza che nessuno avrebbe mai toccato le mie bambine. Scrissero che, se non fossi tornato a Napoli, se la sarebbero presa con la mia famiglia, ma non è mai stato così. Carmine Giuliano mi diede la sua parola che nessuno le avrebbe mai toccate”.
Ma “il mio problema più grande è stato quello con la droga – ammise l’ex bandiera del Napoli-. Sono fortunato ad essere ancora qui ed essere vivo. Sarei potuto morire. Sono anni che non prendo più nulla”.
E poi la famiglia, dal riavvicinamento ai figli, in particolare a Diego Maradona Jr, avuto dall’ex compagna Cristiana Sinagra, a quando era piccolo e raccontò che, essendone sette in famiglia, la mamma arrivava alla sera stando male in quanto preferiva non mangiare per dar da mangiare, invece, ai figli, e che non aveva mai ricevuto un solo giocattolo, ma in compenso tanto amore.
Un’intervista che Costanzo ricorderà con affetto qualche anno dopo, definendo Diego “una persona molto vera, con un fondo di malinconia che teneva bene a bada. Diego era un grandissimo campione. Quando ci fu Italia-Argentina, gli italiani tifavano Argentina per lui. Era un grande campione di calcio”.