Emergono nuovi dettagli sulla tragedia sfiorata martedì scorso nel centro di Napoli, quando una lite tra negozianti è finita con uno dei due che ha tentato di sparare all’altro. Il peggio è stato evitato solo perché la pistola puntata si è inceppata al momento dello sparo.
La persona salva grazie al malfunzionamento dell’arma è il pizzaiolo Antonio Durante, cugino di quella Annalisa Durante che morì a 14 anni nel 2004, uccisa per errore in un agguato di camorra. Il barista che gli ha puntato contro l’arma e ha premuto il grilletto è invece Gennaro Peluso, 60 anni.
Il concitato momento ha provocato un ‘fuggi fuggi’ generale nella zona di Forcella, particolarmente affollata intorno a mezzogiorno quando è successo il fatto.
Choc a Napoli, barista tenta di uccidere un pizzaiolo ma la pistola s’inceppa: arrestato per tentato omicidio – articolo precedente
Tenta di uccidere il negoziante rivale ma la pistola si inceppa. Tragedia sfiorata martedì scorso nel centro di Napoli, al culmine di una lite tra commercianti, scoppiata all’ora di pranzo: il titolare di un bar, che accusava un pizzaiolo di rubargli i clienti, ha tentato di sparare contro il collega ma, per fortuna, la pistola si è inceppata. Il gesto ha causato il panico nella zona.
L’aggressore ha esploso due colpi in aria prima di rivolgere l’arma – una calibro 7.65, detenuta illegalmente – contro la vittima. L’hanno arrestato in flagranza di reato e chiuso nel carcere napoletano di Poggioreale.
L’uomo, con precedenti per rapina e porto abusivo di armi da fuoco, assistito dall’avvocato Fabrizio De Maio del foro di Lagonegro, è atteso stamattina davanti al gip di Napoli per l’udienza di convalida: gli inquirenti gli contestano il reato di tentato omicidio aggravato dai motivi abietti e futili.