Davide Astori non sarebbe morto per bradiaritmia, ossia per un rallentamento progressivo dei battiti cardiaci che portano il cuore a fermarsi definitivamente.
Sarebbe stato ucciso invece da un’accelerazione cardiaca.
LA CAUSA DELLA MORTE
A fermare il cuore del capitano della Fiorentina Davide Astori sarebbe stata dunque una “tachiaritmia“, un’accelerazione improvvisa del battito cardiaco “che non avrebbe dato scampo all’atleta”. E’ la risposta a una morte drammatica che viene fuori dalla perizia. E’ stata redatta dai professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene, esperti incaricati dal pm Barbara Loffredo.
LA PERIZIA
Perizia che ribalta la tesi portata avanti sinora, ovvero la morte per bradiaritmia. Secondo i periti Astori non sarebbe morto nel sonno. Al contrario si pensa che Astori si sarebbe svegliato ma non avrebbe avuto la possibilità di chiedere aiuto.
Forse il capitano si sarebbe potuto salvare se avesse condiviso la camera con qualcuno che poteva dare l’allarme. “Non posso anticipare nulla — ha dichiarato il procuratore di Udine Antonio De Nicolo, come riporta il Corriere — Posso solo dire che sul caso è aperto un fascicolo a carico di ignoti. La collega sta studiando il documento. Non appena il lavoro sarà terminato decideremo se proseguire l’indagine o chiedere l’archiviazione”.