Si chiamavano Domenico Romano e Ciro Chirollo le due persone morte nella serata di ieri in via Consolare Campana, tra Marano e Villaricca. Entrambi pregiudicati, erano residenti a Sant’Antimo. I malviventi a bordo del T-Max avrebbero rapinato, armati di pistola, Giuseppe Greco, 26enne incensurato.
Interrogato dagli inquirenti – indaga la Procura di Napoli Nord –, Giuseppe Grieco, ritenuto responsabile dell’investimento dei due rapinatori, ha aggiunto importanti dettagli sulla rapina avvenuta ieri sera.
LA POSIZIONE DI GIUSEPPE GRECO
Come riporta TgCom24 è indagato per omicidio volontario il 26enne Giuseppe Greco. Secondo le ricostruzioni investigative delineate finora, ha inseguito e speronato lo scooter con a bordo due uomini che lo avevano appena rapinato del rolex, facendoli rovinare sull’asfalto e uccidendoli.
Secondo quanto riferito dall’avvocato Domenico Della Gatta: “All’esito dell’interrogatorio, il mio assistito ha escluso di essere stato lui a investire i due rapinatori, proprio perché, il gruppo, composto probabilmente da più persone, si impossessava anche della vettura”.
I profili di Domenico Romano e Ciro Chirollo
Aveva precedenti penali Domenico Romano, il 40enne vittima di una rapina finita male ieri sera tra Marano e Villaricca. Il 27 luglio del 2010, insieme a due complici, aveva rapinato un uomo all’esterno di una banca. A bordo di una moto, in due avevano atteso l’uscita della vittima per poi minacciarla con una pistola e farsi così consegnare i 5mila euro appena prelevati. Proprio in quel momento giunsero però sul posto i carabinieri che, dopo un inseguimento, riuscirono ad arrestare Romano.
“Folle è colui che non ha mai smesso di lottare. Nonostante i problemi, i momenti bui e le delusioni della vita, perché alla resa ha preferito la battaglia”, scriveva così Ciro Chirollo su Facebook, l’altro giovane di soli 30 anni morto tragicamente ieri sera. Sotto la frase una foto ritraente un uomo mentre spara con un piccolo mitra. Un chiaro riferimento al mondo della criminalità.
Una vita difficile la sua, che poco più di 10 anni fa aveva perso il padre. Nel dicembre 2010 il corpo senza vita di Vincenzo Chirollo, che all’epoca dei fatti aveva 40 anni, fu trovato occultato nella pineta di Licola. Una morte dai contorni macabri la sua, che fece pensare ad un esecuzione. Al momento del ritrovamento, il 40enne era scomparso da circa 2 mesi. Dalle indagini degli inquirenti emerse che Chirollo era un affiliato del clan Verde, anche se il suo era un ruolo marginale. Spaccio ed estorsione sarebbero state le sue attività.
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