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venerdì, Marzo 29, 2024
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Napoletani scomparsi, arresti nel cartello di Jalisco. I familiari: “Andiamo in Messico a riprenderceli”

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Si dicono pronte a partire per il Messico i parenti di Raffaele, Antonio e Vincenzo. Cinquanta giorni dopo la scomparsa dei loro cari, e senza preoccuparsi dei pericoli e delle insidie di questa ricerca, i familiari dei tre napoletani si dicono pronti a cercare tracce in prima persona.  Da troppo tempo attendono notizie, dicono di essere state abbandonate e di essere pronte a partire per il Messico per cercare, in prima persona, a costo di qualsiasi rischio, i propri congiunti scomparsi. Questo è il sunto del video appello al Capo dello Stato e al ministro dell’Interno, sui social, delle donne delle famiglie dei tre italiani scomparsi in Messico lo scorso 31 gennaio. Nel messaggio, letto dalla moglie di Raffaele Russo, il primo napoletano di cui si sono perse le tracce, vengono usate parole dure contro le istituzioni.

Stamattina c’è stata la conferenza stampa alla presenza dell’avvocato delle famiglie, Luigi Ferrandino davanti l’abitazione delle due famiglie, a Napoli, per illustrare gli sviluppi dell’attività investigativa.

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 Intanto stamattina si è diffusa la notizia che la polizia messicana ha sgominato diverse persone appartenenti al cartello di Jalisco, accusato di essere coinvolti nel rapimento dei tre napoletani. I criminali sono finiti sotto inchiesta per l’uccisione di due agenti dell’agenzia di ricerca criminale (AIC), avvenuto a febbraio.
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