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Napoli, 3 interdittive antimafia per concessionarie auto e aziende alimentari

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Una nuova offensiva contro le infiltrazioni della camorra nell’economia cittadina. Il prefetto Michele di Bari ha firmato tre interdittive antimafia nei confronti di altrettante imprese con sede nel capoluogo partenopeo.

Non si tratta di un provvedimento isolato, ma di un tassello di una strategia mirata a prevenire l’inquinamento dell’economia legale da parte della criminalità organizzata. Le aziende colpite operano in due settori considerati ad alto rischio: commercio alimentare e vendita di autoveicoli.

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Con questi ultimi provvedimenti, il numero totale delle misure interdittive emesse nel 2025 nel territorio napoletano sale a 104, segno di una stretta sempre più decisa contro il malaffare economico.

Le interdittive – misura prevista dal Codice Antimafia – comportano la sospensione delle attività e l’impossibilità di contrattare con la pubblica amministrazione. Secondo le verifiche svolte dalle forze dell’ordine e dalla Divisione Anticrimine della Questura di Napoli, sarebbero emersi elementi concreti di condizionamento da parte di gruppi criminali: contatti con pregiudicati, movimenti finanziari anomali e frequentazioni sospette.

«Prosegue il lavoro della Prefettura per contrastare l’inquinamento dell’economia sana da parte di imprese condizionate dalla criminalità organizzata», si legge in una nota ufficiale di Palazzo di Governo, che ribadisce l’obiettivo di tutelare la concorrenza e la legalità economica.

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